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Consigli Letterari.. è tempo di Incipit!

Creato il 23 agosto 2012 da Lafenice

Consigli Letterari.. è tempo di Incipit! Buongiorno a tutti amici ed amiche e benvenuti ad una nuova puntata di Consigli Letterari, la rubrica del Diario in cui cerchiamo diamo un'occhiata a cosa si nasconde tra le pagine di libri che, purtroppo, ancora non abbiamo letto.
Quest'oggi vorrei proporvi gli incipit di tre romanzi davvero promettenti: L'assassino Ipocondriaco di Juan Jacinto Munoz Rengel edito Castelvecchi, Vampire Moon di J.R. Rain edito Giunti A e La figlia del mattino di Pauline Gedge, edito Castelvecchi.
Consigli Letterari.. è tempo di Incipit! Iniziamo con “L'assassino Ipocondriaco” dell'esordiente-rivelazione Juan Jacinto Munoz Rengel. Un divertente mix di action, poliziesco e commedia quello di Munoz Rengel, che vede come protagonista il Sig. Y, assassino per professione, ipocondriaco per una tremenda sfortuna. Il suo amore per la filosofia e la letteratura, lo porterà a raffrontarsi con le vite di autori quali Kant, Swift, Edgar Allan Poe e Proust, lo porterà a provare le loro stesse manie, malattie, sintomi. Ma che fare se, nel frattempo, il lavoro reclama un briciolo di attenzione? Dopotutto manca poco alla morte del Sig.Y: e, da un anno e pochi mesi, il suo obiettivo, il Sig. Blaisten, deve essere ucciso..
Non mi resta che un giorno di vita, dopo averne sottratti quindicimila alla morte, me ne resta appena un altro ancora. Al massimo due. Ho l'assoluta certezza che passerà nella migliore delle ipotesi un giorno, poi morirò. A essere ottimisti domani. Contravverrei a tutte le leggi della natura se il mio corpo fiaccato dalle malattie, trafitto dalle affezioni, restasse in vita un giorno in più. Ma non posso andarmene senza prima aver eliminato Eduardo Blaisten. Mi hanno pagato in anticipo ed io sono un uomo dalla morale Kantiana.
Dopo questo incipit, mi permetto un piccolo inciso: c'è chi dice che un buon incipit sia una sorta di piccola finestra su quella che poi diventerà la storia. Beh, in questo c'è tutto: in sei righe, Munoz Rengel ci racconta l'ansia del suo personaggio, la sua timorosa arrendevolezza alla morte, la sua passione per la filosofia, ed il suo lavoro, quello di killer. Se il buongiorno si vede dal mattino..!
Consigli Letterari.. è tempo di Incipit! Il secondo libro è “Vampire Moon”, secondo capitolo della saga che vede, come protagonista la detective vampira Samantha Moon, alle prese con la sua vita di madre, ex moglie, amante, vampira e investigatrice privata.
Ero sola nella mia stanza d'albergo. Le tende spesse erano ben tirate. In televisione, il giudice Judy stava umiliando pubblicamente uno stronzissimo proprietario di appartamenti che aveva fatto la cresta sugli affitti, quando il mio cellulare iniziò a vibrare. Frugai tra i kleenex ammucchiati sul comodino finché non trovai il telefono. Abbassai lo sguardo su un numero sconosciuto e riflettei brevemente sulla possibilità di ignorare la chiamata. Dopotutto, il giudice Judy era quasi riuscita a far piangere quel deficiente, ed io adoro quando fa piangere i deficienti. Tuttavia, immaginai che potesse essere una telefonata di lavoro, e avevo bisogno di tutto il lavoro possibile. Insomma, la stanza d'albergo mica si pagava da sola.
Incipit diametralmente diverso dal primo. Essendo Vampire Moon il secondo capitolo di una saga (iniziata con Moon Dance), l'autore non ha necessità di spiegarci chi sia Samantha Moon (da per scontato che, chi si avvicina a questo libro, ha già letto anche il primo!). Per dare continuità con il primo capitolo, si limita a qualche collegamento con la storia precedente - il giudice July, di cui la protagonista è sempre stata una grande fan, i Kleenex usati, ci ricordano il suo dolore per l'impossibilità di vedere i figli quanto vorrebbe, le tende spesse che ci ricordano la natura del personaggio, quella di vampiro – raccontandoci le emozioni della donna, ma nulla di più. Meno d'impatto sicuramente rispetto a quello di Munoz Rengel, non meno accattivante dato che si tratta del nuovo capitolo di una saga già avviata.
Consigli Letterari.. è tempo di Incipit! Il terzo ed ultimo (ma non meno importante) incipit di quest'oggi, è quello di un'altra creatura Castelvecchi: La figlia del Mattino della scrittrice neo zelandese Pauline Gedge. Rilettura romanza di fatti storici, La Figlia del Mattino racconta la storia di Hatschepsut, figlia del faraone d'Egitto, regalandoci “un superbo ritratto di una potentissima regina” come l'Herald Tribune dice di questo libro. Leggiamo un po' la primissima parte del prologo.
Decise di andare a letto presto, fece un cenno alla schiava e sgusciò via dal salone quasi senza essere notata, mentre il cibo ancora fumante sui piccoli tavoli dorati e la fragranza dei fiori, sparsi dappertutto, formavano una nuvola invisibile che la seguiva lungo il colonnato. Alle sue spalle si sentiva un gran battere di mani poiché i musicisti avevano preso posto e iniziato a suonare con un ritmo veloce e cadenzato. Lei si allontanò a passi decisi e Merire doveva quasi correre per starle dietro. Quando raggiunse i suoi appartamenti ignorò il saluto della guardia, entrò di filato nella stanza da letto e si sfilò i sandali nervosamente.
Trovo incredibile la primissima immagine: l'odore del cibo e dei fiori prende forma in una ineffabile ma vera nuvoletta e segue la nostra Regina lungo il colonnato di quella che presuppongo essere la sua abitazione. L'unione tra l'immateriale (l'odore) e la consistenza di una donna vera e propria che vive, respira e si muove ha una consistenza non soltanto letteraria, ma totalmente scenica, quasi cinematografica. Insomma: in 7 righe la Gedge ci presenta una situazione che diventa quasi visibile, tangibile, afferrabile. Come ho già detto per L'assassino ipocondriaco: se il buon giorno si vede dal mattino..!
E voi cosa ne pensate? Quali di questi tre incipit vi colpisce ed incuriosisce maggiormente? Buona giornata e buona fortuna a tutti!

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