Tra le abbazie garganiche quella della SS. Trinità è sicuramente la più suggestiva. Non che Pulsano, Kàlena, Santa Maria a Mare etc siano meno "belle" ma sicuramente il fascino di un luogo raggiungibile solamente a piedi le dona qualcosa di particolare così come il suo trovarsi immersa nel bosco in una commistione tra naturale e antropico davvero unica.
La sua storia è lunga, sembrerebbe costruita nel VI secolo, ma probabilmente il luogo era già adibito per altri culti, forse pagani (a Giove Dodoneo);
Nel IV secolo d.C. il monte era ancora conosciuto come Monte Dodoneo, consacrato al culto pagano di Giove. Secondo una antichissima tradizione, dopo l'apparizione dell'Arcangelo Michele nella grotta di Monte Sant'Angelo, il vescovo e i prelati della zona si recarono sul Monte Dodoneo, allora sede del culto pagano di Giove e ne distrussero i simulacri dedicando il tempio alla SS.Trinità. Da allora il monte assunse la denominazione di Sacro. Poi l'Abbazia di Monte Sacro fu sede del Convento Benedettino dal VI al XIII secolo d.C. Grazie all'impulso dell'Abate e letterato Gregorio si costituì una vasta biblioteca ,che contribuì a far diventare l'Abbazia uno dei più importanti centri culturali della Puglia del Medioevo. da wikipediaRaggiungere l'abbazia è semplice (indicazioni per chi arriva da Mattinata - indicazioni per chi arriva dalla strada della Foresta Umbra). Una volta raggiunta l'area parcheggio bisogna imboccare il sentiero (segnalato in rosso su rocce e tronchi) per poco più di 1km; si sale di quota per circa 200mt e i tempi di percorrenza possono oscillare dai 30 ai 50min, a seconda del ritmo che si tiene nella camminata. In definitiva si tratta di un sentiero davvero per tutti.
Poco più di 1km. Negli ultimi 200mt si può fare una deviazione fuori percorso verso la cima del monte e da lì scendere seguendo un'antica canalina per la raccolta delle acque che vi porterà ad un pozzo antistante l'abbazia.
Foto del 1907 di Haseloff. Le strutture erano più integre di oggi (spicca l'alto campanile) e la vegetazione arborea quasi assente. Sicuramente l'area era adibita a pascolo.
Muretti a secco lungo il sentiero
La zona, oggi abbandonata, era frequentata dai pastori
Edicoletta votiva a metà percorso
A tratti il percorso sembra essere scavato nella roccia. Non ci sono altri modi per raggiungere l'abbazia.
Le antenne radar della base militare in Foresta Umbra sono ben visibili dalla cima di Monte Sacro a 872mt.
872mt. Ecco la cima di Monte Sacro, sulla destra della foto il tipico ammasso di pietre che indica la cima dei monti.
Dalla cima inizia una canalina per la raccolta delle acque rivestita in calce per far scivolare meglio l'acqua piovana. Seguendola si arriva all'abbazia.
La prima visione. Magica.
Ci sarebbe ancora molto da scavare...
Alcuni dei pochi dipinti che restano sulle pareti...peccato!
Muri altissimi e imponenti che lasciano sbalorditi!
Dietro al tabellone informativo un libretto per le firme con tanto di penna.
I lavori di restauro e consolidamento sono evidenti.
Alcune delle poche decorazioni rimaste
Alcune delle poche decorazioni rimaste
Alcune delle poche decorazioni rimaste
Alcune delle poche decorazioni rimaste
Ancora dipinti..qui dei santi.
Alcune delle poche decorazioni rimaste
Una chiesa; l'abside in fondo
Simboli sul campanile
Anche qui.........
La madonna?
100mt a sud del complesso si trova un altro gruppo di edifici quasi nascosto. Andateci perchè merita; in foto un'altra chiesetta.
Bellissima serie di archi ogivali. Si respira la storia del Gargano
Queste decorazioni non fanno altro che far pensare a quanto bella dovesse essere l'abbazia nei suoi anni.
Arriva anche la pioggia..l'unica cupola superstite fa da riparo
In un luogo così è facile vedere specie diffuse solo in ambienti selvatici. Qui un ramarro, ma ho visto anche un rarissimo gatto selvatico.
Segni del cammino
Monte Sacro dal basso
Karren, campi carreggiati...tipiche formazioni del carsismo garganico.
Il tempo minaccia...
Pagghjarë
Pagghjarë con particolare trave di sostegno in legno. Non ne avevo mai visti così!
Ultimo, ma non meno importante, appunto. Rispettate il luogo.
Per qualsiasi informazione scrivetemi su [email protected]
Leggi anche: L'abbazia dimenticata
Altri percorsi trekking qui