L’11 novembre si festeggia San Martino. Il suo nome è legato alla leggenda del suo mantello, che non esitò a tagliarlo per darlo ad un mendicante tremante dal freddo. Quel mendicante era Gesù e, per ricompensare questo suo gesto, fece spuntare il sole, che mitigo il freddo. L’estate di San Martino, così come viene chiamata, è una tradizione che si festeggia sia in Italia che in Europa e durante la quale vengono preparati piatti a base di oca, dolci e falò. Ecco alcuni Paesi dove recarsi per partecipare a questa ricorrenza.
In molte località della Germania, la notte della festa, gli abitanti si mettono in processione dalla chiesa alla piazza principale, mentre bambini, con in mano coloratissime lanterne e accompagnati da un San Martino a cavallo, cantano inni a lui dedicati. Giunti nella piazza viene acceso in suo onore il Martinsfeuer, un grande falò che darà via alla festa.
Un altro Paese legato al Santo è l’isola di Malta. Qui, nel villaggio di Bahrija, alla periferia di Rabat, è tradizione regalare a tutti i bambini un sacchetto pieno di frutta, come noci, castagne, fichi secchi, arance, mele e melograni, e dell’immancabile Hobza ta ‘San Martin, il pane arrotolato di san Martino.
In Svezia, specialmente nella zona meridionale del Paese, si cucinano ottime cene tutte a base di oca al termine della quale viene servita una deliziosa charlotte di mele.
In Italia vi sono due località dove la festa di San Martino è molto sentita: Venezia e Predazzo, in Alto Adige. A Venezia, i bambini, con in mano pentole e coperchi, girano per le calle e per le pizze cantando una filastrocca sul santo in dialetto e domandano ai passanti o ai commercianti qualche spicciolo per comprare qualche caramella o il tradizionale dolcetto di San Martino a base di mela cotogna di varie forme. Mentre a Predazzo, la sera dell’undici novembre, dopo l’Ave Maria e l’accensione di cinque falò che illuminano i fianchi delle montagne circostanti, al suono di corni, campanacci e cracole i giovani dei cinque rioni del paese, Ischia, Sommavilla, Pié di Predazzo, Molin e Birreria danzano intorno al fuoco agitando vecchie scope infuocate cercando di far salire le fiammate più in alto di tutti. Alla fine si dirigono tutti nella grande piazza del paese e fra un wϋrstel e un bicchiere vin brulé la festa continua fino a notte fonda canti e balli.