Articoli su come fare una valigia se ne trovano tanti su internet ed è sempre interessante leggerli. Ogni persona infatti ha le proprie idee ed abitudini e nessuna valigia sarà uguale a quella di un altro, neanche per lo stesso viaggio con la migliore amica che ha i gusti simili a noi. C’è chi è più freddoloso di un altro, chi ama sfoggiare costumi da bagno e chi metterne solo un paio, chi vuole un completo diverso per ogni sera, chi ama andare in bei ristoranti e chi mangia in spiaggia…stesso discorso può valere per le medicine extra o per i trucchi e prodotti personali…ci sarà chi non esce di casa senza piastra o chi si porta anche in hotel il proprio shampoo e chi (come me) utilizza a caso i prodotti che troverà in dotazione nel bagno dell’albergo. Ci sono prodotti che uso quotidianamente quando sono a casa ma che, anche andassi via per due o tre settimane, non porterei mai con me.
La mia prima valigia per aereo (qui sto partendo per Ibiza con la mia amica Alessia, nel 2002)
Penso quindi che sia sempre utile leggere consigli anche di persone che vedono in modo diverso le cose da noi, perchè un po’ qui, un po’ là, si possono sempre imparare nuovi aneddoti, carpire idee a cui non avevamo pensato o cambiare opinione. Conosco persone che quando si ritrovano a fare la valigia vanno in tilt, la preparano giorni prima e la disfano due o tre volte, per poi riempirla all’ultimo e finire per buttare dentro maglie e pantaloni a casaccio, sia come numero che come abbinamenti. Altre che non andrebbero in ferie solo per non pensare alla valigia o per non avere mille capi da lavare al ritorno. Io non sono tra questi ovviamente! Non mi hanno mai perso una valigia in tanti spostamenti aerei, ma non sono attaccata ai vestiti e alle cose materiali, anche se mi piacciono, per cui non ne farei una tragedia e comprerei sul posto, più che altro è la scocciatura a rovinare l’arrivo, soprattutto se il volo è lungo e si sogna solo di potersi impigiamare e tutti i negozi sono chiusi. Per questo consiglio un cambio nella borsa a mano, io non lo porto mai ma potrebbe non andarmi sempre bene…e tornerebbe utile avere uno slip, un paio di calze, magari il pigiama. Durante il volo mi vesto a strati, un po’ perchè fa freddo in aereo soprattutto durante i voli notturni, e un po’ perchè così ho addosso due o tre capi extra.
Per i medicinali vi rimando ad un altro articolo che ho scritto, stesso discorso per i trucchi, mentre vi spiego come preparo velocemente la valigia per una vacanza in hotel, perchè se è vero che andare in Perù non è la stessa cosa che andare a Santo Domingo, sia come clima che come esigenze, è anche vero che il metodo che io utilizzo è lo stesso per ogni tipo di viaggio, cambiano solo alcune varianti logistiche.
Nella parte mobile della valigia, cioè il coperchio, spesso c’è un divisorio: qui metto tutto ciò che utilizzo quotidianamente come cambio, cioè calze e collant, slip e reggiseni, il pigiama, i costumi da bagno, sciarpe e cappellino, e la trousse con medicine e prodotti vari. Reggiseni non ne porto molti, solitamente solo quello che indosso in viaggio e un altro di cambio, di forma diversa, per esempio a fascia se vado al mare, per usarlo con abiti o top e non far vedere le odiate spalline. Quello che porto in viaggio è invece un modello comodo e da battaglia. Una borsetta per la sera che spesso riempio con i calzini o gli slip.
Se porto oggetti delicati (come smalti o acetone e non voglio si aprano alla prima botta), la trousse la imbosco invece nel mezzo della valigia, ben riposta al morbido tra i vestiti, lontana da scarpe e, al ritorno, da souvenir rigidi, che dovessero scontrarsi tra loro potrebbero rompersi. Porto anche alcuni cellophane per mettere la roba sporca, in modo che non contamini quella pulita, soprattutto nel caso di tour itineranti dove ogni notte si cambia hotel e quindi non c’è tempo (e sarebbe anche inutile) per svuotare la valigia. Tutto ciò che non uso più, lo ripongo in valigia dentro ai cellophane e mi ritrovo l’ultimo giorno di viaggio a NON dover fare la valigia: questo è un trucco che consiglio, perchè comodissimo. La valigia per il ritorno la faccio giorno dopo giorno, senza neanche accorgermene, mentre i miei compagni di viaggio solitamente si ritrovano l’ultima sera a dover dedicare tempo a vestiti e souvenirs!
In uno degli aereoporti più piccoli in cui sia mai stata: nel 2010, all’Isola di Pasqua, in Cile.
Nella parte più profonda della valigia incomincio a fare la base con ciò che porto di meno delicato, cioè pantaloni, leggings, gonne e abiti, in questo ordine. Un mio trucco dettato anche dalla moda degli ultimi anni, è di portare molti leggings di quelli effetto jeans o comunque pantalone: tre pesano come avere un solo jeans ma mi permette di averne tre diversi invece di uno solo. Se poi si cambia spesso hotel, lo stesso abitino si può usare per più sere di fila (noi donne ci teniamo a queste cose e spesso in una settimana nello stesso posto vogliamo sfoggiare 7 mise diverse!).
Dopo metto magliette e top, abbinati ai pezzi sotto che mi sono portata. Per ultima cosa, in modo da tener fermo il tutto metto cardigan, maglioni, un k-way utile per le gite in barca o dovesse piovere in città, e una giacca o piumino (se vado al freddo). In un angolo della valigia ricordatevi di tenere uno spazio per le scarpe, nella parte dove si trovano le ruote, in modo che quando la tirerete camminando non schiaccino i vestiti (scordatevi di aprire una valigia con tutto perfettamente stirato, a meno che non sia riempita all’inverosimile, nel qual caso ci può essere una parvenza di ordine migliore).
Un trucco potrebbe essere quello di portare capi nei colori neutri e in quelli più utilizzati, in modo da poterli mischiare tra loro e metterli più volte: nero, blu, marrone, beige, kaki, verde militare, panna… Io personalmente vesto molto colorato, per cui per me non è un problema portare magliette e pantaloni gialli, rosa, azzurri… Non sono una grande amante degli accessori, soprattutto in vacanza, ma chi lo è si ricordi di cinture e company, che può infilare nelle tasche della valigia o nella trousse o in una borsetta, così da non ritrovarli sparpagliati all’apertura del bagaglio.
Le nostre valigie in barca alle isole Galapagos, nel 2014, durante i trasferimenti tra un’isola e l’altra
Argomento scarpe: per visitare ore e ore dobbiamo essere comodi e non avere male ai piedi, io ho bisogno di avere almeno 2/3 scarpe comode da cambiare durante la settimana. Una scarpa elegante per la sera la porto sempre, anche se dovessi metterla solo per un’ora, un tacco a spillo o un sandalo altissimo, non si sa mai: anche se non si va in un 5 stelle. Se vado al mare o in località calde vivo praticamente in infradito, sono in grado di fare km per questo ne porto due paia minimo: non occupano spazio e con la scusa che sono comoda, preferisco portare anche 3 infradito invece di un sandalo.
Una scarpetta chiusa ci vuole, da trekking o sneakers a seconda di cosa prevedete di fare oppure una ballerina a seconda anche qui dei gusti personali e del tipo di piede: con le ballerine posso visitare di giorno, se sono di gomma hanno anche una buona presa sul terreno e sono graziose da vedere, per cui possono essere utili anche la sera con un abito o la gonna ed evitate il problema di una scarpa supplementare: invece di portarne due diverse, vale sia da sera che per il giorno. Quando ho percorso le Gole di Samaria a Creta ovviamente avevo la scarpa da ginnastica e non una ballerina…ma per girare a Marrakech e non avere sempre la scarpa aperta nelle stradine della Medina, sono stata comodissima con le ballerine. In inverno vivo con gli stivali, spesso altissimi sopra al ginocchio che tengono anche caldo durante tutto il giorno, magari in giro per una capitale europea.
I costumi da bagno sono la mia passione, in questo perdo colpi e ne metto uno per ogni giorno di vacanza: in ogni caso, ci vogliono 2/3 costumi per avere sempre un cambio asciutto per le evenienze. Come per le scarpe: c’è chi riesce ad andare avanti una settimana con un solo comodo paio, io devo ad ogni modo alternarne almeno due. Se vado in luoghi come il Kenya, riempio la valigia con diversi vestiti in modo da lasciarli a fine vacanza a chi può averne bisogno: al ritorno da Cuba avevo la valigia praticamente vuota!
Asciugamani non ne porto mai, sono presenti in hotel, e anche i teli mare sono solitamente disponibili ogni giorno nei resort delle diverse località di mare. Un telo mare occupa già un bello spazio in una valigia! In vacanza in college fornivano le lenzuola per fortuna, ma gli asciugamani e il phon erano da portare da casa. Anche per quanto riguarda le ciabattine da camera, nei migliori hotel sono sempre fornite, altrimenti io utilizzo una delle infradito che porto per la spiaggia, così anche lo spazio che dovrei dedicare alle pantofole, non lo spreco.
Ricordatevi di controllare sempre il peso (franchigia) consentito dalla compagnia aerea con cui volerete e anche le dimensioni per quanto riguarda il bagaglio a mano, ogni compagnia ha diversi criteri e misure! Applicate la targhetta con i vostri dati personali, in caso di smarrimento e per riconoscere la vostra valigia, soprattutto se utilizzate i colori più usati, come quelli scuri. Solitamente nei voli charter il massimo per il bagaglio da imbarcare in stiva è di 15 kg, altrimenti è di 20 o 23 kg.
Il bagaglio a mano è consentito fino ad un massimo di 5 kg, ma anche in questo caso informatevi sempre, anche su ciò che è consentito trasportare in cabina, perchè siete voi responsabili delle vostre cose. Gli oggetti di valore, i documenti, gioielli, cellulare, macchina fotografica, soldi…è bene non imbarcarli mai ma portarli sempre con sè.
Arrivati a Quito, in Ecuador, nel 2014: non sono le valigie grandi, è la guida che ha una macchina con un baule inadatto!
Io non ho mai pesato la valigia a casa: a occhio ormai conosco i miei vestiti e quello che posso portare, in linea generale porto sempre quello che in ogni caso voglio avere e non toglierei dalla valigia, quindi è inutile che la pesi! Però se non vi sentite sicuri o vi sembra di mettere dentro l’impossibile, è meglio pesarla: si paga una multa per ogni kg in eccesso, ma almeno si può partire. In alcuni casi però (anche qui ci si deve sempre informare) come per i voli negli Stati Uniti d’America, non si deve superare un tetto massimo oltre al quale non si può comunque pagare: non vi resta che lasciare in aereoporto scarpe e vestiti in eccedenza!
In aereoporto aspettando il volo per Parigi nel 2005: ormai le valigie sono imbarcate…speriamo sempre che arrivino!
Nella borsa che portiamo con noi metteremo cellulare, passaporto, portafoglio con soldi e carta di credito, fotocopie dei documenti da portare sempre con noi, le chiavi di casa, la macchina fotografica, i voucher e la documentazione dei servizi prenotati (voli aerei, hotel, taxi…) e … buon viaggio!