I politici calabresi si facevano rimborsare dai “gratta e vinci” alla Tarsu, passando per i 70 centesimi del caffé.
Sarebbero in corso di notifica da parte degli uomini della Guardia di Finanza gli avvisi di comparizione a 13 consiglieri regionali della Calabria coinvolti nell’inchiesta sui rimborsi “allegri”. I tredici consiglieri Dovranno rispondere di peculato, concorso in peculato e falso.
Tra gli indagatici sarebbe anche il neo senatore Giovanni Bilardi eletto nella lista “Grande Sud”. L’avviso di comparizione ha colpito, secondo quanto si legge sul giornale locale Il Quotidiano della Calabria gli assessori Luigi Fedele (Pdl), Alfonso Dattolo (Udc) e Pino Gentile (Pdl), il sottosegretario Alberto Sarra (Pdl) e i consiglieri Agazio Loiero (ex presidente della Regione), Giulio Serra (Insieme per la Calabria),Giuseppe Bova (gruppo misto), Sandro Principe (Pd), Gianpaolo Chiappetta (Pdl), Nino De Gaetano (ex Prc-Fds oggi Pd), Vincenzo Antonio Ciconte (ex Progetto democratico) ed Emilio De Masi (Idv). Dagli accertamenti è emerso che gli indagati si facevano rimborsare di tutto: dai “gratta e vinci” alla Tarsu, passando per i 70 centesimi del caffé. E ancora: le cartelle esattoriali di Equitalia, i viaggi negli Stati Uniti, in Russia e a Montecarlo e finanche le gite alle terme.