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Consiglio "Il coniglio bianco" di Nino Treusch: segnali digitali di fumo e indiani che non fanno più gli indiani

Creato il 27 ottobre 2010 da Dejavu
"Il coniglio bianco" non è una ricetta da fare al forno ma un libro giallo altrettanto appettibile che ho appena terminato.  E Nino Treusch, colui che l'ha scritto, sa cucinare molto bene noi lettori, rosolandoci in una storia di spionaggio industriale nel mondo dei telefonini che ha la stessa fruibilità di un SMS veloce, vista l'agilità della narrazione.
Si corre molto, in effetti, tra le pagine tra voli aerei, fughe a rotta di collo e inseguimenti. Proprio come il coniglio bianco che Lewis Carroll inventò per la sua Alice nel paese delle meraviglie ma sul suo panciotto a segnare il destino c'è un laptop, anziché un orologio da tasca.  
LA TRAMA: Dopo un inizio angosciante alla "Buried", i capitoli fanno un piccolo passo indietro e si concentrano su colui che inspiegabilmente è finito sottoterra, sepolto vivo. Si tratta di Jan Tes, il protagonista del romanzo:  un uomo di 37 anni che, lasciate moglie e figlia a Monza, si è ricollocato nel mondo lavorativo accettando un misterioso impiego in una ditta che produce cellulari a Monaco di Baviera. Ospite dell'amico Andreas, nell'attesa di trovare una casa per sé e per la propria famiglia, Jan si divide tra la scoperta di una città per lui nuova e l'atrettanto nuovo lavoro tra segretarie asettiche e direttori aziendali quasi invisibili che lo usano come una pedina spedendolo ai quattro angoli del globo senza mai un decente preavviso.Finché una sera, durante un meeting nel quale deve fare una presentazione sulla chiusura di una filiale indiana, capta un discorso strano e pronunciato a mezze labbra tra i suo datori di lavoro. Stanno parlando di gente che morirà. Molta gente. E morirà "adesso". Sconvolto da queste parole criptiche, Jan si tormenta sul loro significato mentre viene spedito in India per licenziare i dipendenti della filiale in chiusura e per negoziare con i dirigenti locali liquidazioni e trattamenti salariali. Una volta a Bangalore, viene avvicinato dal responsabile informatico del centro che lo minaccia di rivelare le "vere ragioni" dei licenziamenti e che pretende, in cambio del suo silenzio, una lauta ricompensa dai capi tedeschi che hanno mandato Jan in avanscoperta. Questi non ci mette molto a collegare il ricatto alle inquietanti parole  che aveva captato  durante la riunione e quando più tardi l'indiano muore in circostanze poco chiare, Jan pensa bene di rubarne il pc per portarselo in Germania, avendo capito che proprio lì è racchiusa la spiegazione di tutto. Si potrebbe dire che la storia entra nel vivo quando l'indiano ... smette di fare l'indiano.
CONSIGLI PER LA LETTURA: "Il coniglio bianco" non si fatica per nulla ad affrontare. Segreti industriali, intrighi politici, dilemmi di bioetica scorrono sotto i nostri occhi come le videate di un monitor. Quando poi la narrazione si sposta in Cina con l'ambiguo personaggio di Jasmine Liu, e più precisamente a Shangai dove Jan si ritrova improvvisamente sepolto, il giallo raggiunge la sua punta massima per poi lanciarsi in una rapida discesa senza tregua fino alla capitolazione finale.

Nino Treusch non spreca certo il suo bagaglio di esperienze industriali e geografiche. Esperto di marketing nel campo della telefonia mobile egli stesso, nato a Colonia ma laureatosi all'Università Bocconi di Milano, vissuto a Shangai e poi trasferitosi definitivamente a Miami con moglie e figlia, lo scrittore esordisce con un libro fortemente autobiografico che corre sul liminare tra fantasia e realtà e che ci lascia in sospeso con un grave dubbio, come in una telefonata interrotta bruscamente: quanto siamo realmente al sicuro dalla portata cancerogena delle onde elettromagnetiche che si sprigionano dai cellulari e quanto pubblicità e governi tacciono al riguardo? 
E il coniglio bianco? Neanche a chiederlo: è Jan Tes, con le sue folli corse verso la verità in un paese tutt'altro che meraviglioso.

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COMMENTI (1)

Da alba
Inviato il 17 novembre a 18:30
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Complimenti per l'articolo sul coniglio bianco di Treusch. L'ho comprato grazie a te ed e' veramente un gran bel libro. Grazie. Alba