Raccomandata da Equitalia, otto euro da pagare, però in due rate. Non è uno scherzo, è l’incredibile tassa che il cittadino, l’onesto, probo cittadino, come anche l’ingiusto e il malvagio, deve pagare al Consorzio Vacchelli. Perché? Ma come mai? Non ti arriva altro che la raccomandata di Equitalia, come al solito, senza preavviso, senza spiegazioni.
Tassa che nessuno capisce, o meglio, si capisce che può servire a una categoria imprenditoriale che sul suo giornale locale difenderà la tassa come una necessità per la sopravvivenza. Ovvio. La presidente del Consorzio e il suo eccezionale direttore hanno dichiarato in consiglio comunale, a Soresina mesi fa, che senza la bonifica la pianura sarebbe un acquitrino. Meraviglioso. Il prezzo della civiltà è otto euro in due rate, più il costo della spedizione. Un comportamento brillante da parte di due categorie: le organizzazioni professionali agricole, che si sono battute allo spasimo per non pagare l’Imu sugli edifici inattivi, benché Tremonti li avesse avvisati sin dall’ultima primavera del governo Berlusconi. Le stesse organizzazioni ora pretendono il balzellino, la decima, l’obolo, il tributo alla dominazione.
L’altra lieta categoria è quella dei popolari uomini politici, che fanno parte del consiglio d’amministrazione del Consorzio ma non dicono nulla. E’ il loro costume. Riceviamo solo sorprese e di un certo tipo.
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