La legge quadro nazionale in materia di consumo del suolo è in elaborazione presso alcune Commissioni parlamentari: nel frattempo diverse Regioni italiane stanno elaborando piani di contenimento dell’uso di suolo attraverso misure “ad hoc”. Dalla Regione Lombardia (attraverso la legge 31/2014, leggi in proposito l’articolo Lombardia, consumo del suolo: finalmente approvata la legge regionale) all’Emilia Romagna che ha depositato il disegno di legge n. 5674/2014 relativo alla valorizzazione e tutela del suolo, con specifico riferimento alle superfici agricole e alle aree sottoposte a tutela paesaggistica, passando per l’Umbria che, mediante la legge regionale 1/2015, ha evidenziato il principio secondo cui la pianificazione urbanistica deve essere orientata al contenimento del consumo di suolo.
Non va dimenticato che nell’ordinamento costituzionale italiano per ciò che riguarda la materia del governo del territorio, è prevista una potestà legislativa concorrente di Stato e Regioni: è pertanto lo Stato a determinare i principi e la cornice legislativa mentre le Regioni sono tenute a definire i provvedimenti legislativi di dettaglio.
In tale direzione assume ovviamente importanza l’embrione di disegno di legge in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo, al momento sul tavolo delle Commissioni riunite Ambiente e Agricoltura di Montecitorio. Particolare interesse si è riversato inoltre negli scorsi giorni sulla nuova formulazione del testo base proposta dai deputati Pd Chiara Braga e Massimo Fiorio: mediante questo dettato “si introducono nella normativa vigente i principi fondamentali di riuso, rigenerazione urbana e limitazione del consumo di suolo, attraverso la tutela e la valorizzazione dell’attività agricola. Il meccanismo ereditato dalla proposta già condivisa con le Regioni – hanno spiegato i due relatori – permette di definire una riduzione progressiva del consumo di suolo coerente con l’obiettivo europeo del consumo di suolo zero al 2050”.
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L’obiettivo espresso è quello di condurre il provvedimento in Aula entro la fine di febbraio. “Nell’anno di Expo 2015 diamo finalmente all’Italia una legge sul suolo”: è questo il “claim” utilizzato per dare un’idea precisa dell’importanza del provvedimento.