Ancora in calo la richiesta energetica in Italia
Nel mese di ottobre 2013 l’energia elettrica richiesta in Italia, pari a 26,4 miliardi di kWh, ha fatto registrare una flessione del 2,8% rispetto a ottobre dello scorso anno.
A parità di giorni lavorativi (23) rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, il dato di ottobre 2013, depurato dagli effetti della temperatura, diventa -2,7%. Rispetto a ottobre 2012, infatti, quest’anno si è registrata una temperatura media mensile superiore di circa mezzo grado centigrado.
I 26,4 miliardi di kWh richiesti nel mese di ottobre 2013 sono distribuiti per il 47% al Nord, per il 29% al Centro e per il 24% al Sud. A livello territoriale, la variazione della domanda di energia elettrica di ottobre 2013 è risultata ovunque negativa: -3,2% al Nord e -2,3% sia al Centro che al Sud.
Nel mese di ottobre 2013 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’83,1% con produzione nazionale e per la quota restante (16,9%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (22,1 miliardi di kWh) è in calo del 2,4% rispetto a ottobre 2012. Sono in crescita le fonti di produzione fotovoltaica (+2,3%), idrica (+2,1%), geotermica (+1,3%). In calo le fonti di produzione eolica (-18,6%) e termoelettrica (-3,0%).
In termini congiunturali, la variazione destagionalizzata della domanda elettrica di ottobre 2013 rispetto al mese precedente è risultata positiva dello 0,9%. Il profilo del trend si mantiene su un andamento stazionario. Nei primi dieci mesi del 2013 la domanda di energia elettrica è risultata in flessione del 3,6% rispetto al corrispondente periodo del 2012; a parità di calendario il valore è -3,3%.
Dal sito di TERNA, andando a leggere le statistiche dei consumi per settore, si evince che dall’anno 1977 al 2012 i consumi di energia elettrica per illuminazione pubblica in Italia sono quasi triplicati passando dai 2233,7 milioni di Kw annui del 1977 ai 6260,6 milioni di Kw annui del 2012.
Non si può continuare a sprecare l’energia che ricordo adesso costa il 35% in più della media europea. Urge una nuova politica energetica ed Industriale.