Ecco, vedo già qualcuno là in fondo chiosare di deliri febbrili e visioni ancestrali dovuti all’insorgere di un qualche stato di alterazione psicopatologico. Attenti, o voi che state leggendo dietro a quello schermo: potreste essere i prossimi veicoli di questa incontenibile infezione!
Immagino che a questo punto la vostra curiosità abbia preso il sopravvento, e in molti si domanderanno di cosa si tratti. Calma e gesso, dicevano i professionisti della stecca, basta solo leggere il resto!
L’iniziativa è simpaticissima e promuove la visibilità dei blog, una sorta di mutua autopromozione con lo scopo di diffondere tra i lettori le proprie preferenze, premiando simbolicamente i siti gestiti dai blogger che più frequentemente visitiamo. Si tratta del Sunshine Award 2011, un’occasione per segnalare le nostre letture online preferite in questa rete sempre più dinamica e turbolenta.
Come funziona? Semplicissimo: i blog che ricevono il premio e che sono inclusi nella lista che segue, dovranno (a loro discrezione):
- pubblicare un post analogo in cui esprimeranno le loro 12 preferenze
- passare il testimone ai loro premiati, eventualmente contattandoli e invitandoli a fare altrettanto.
Fino qui è stato un gioco da ragazzi, l’impresa più ardua è proprio quella di selezionare tra i centinaia di blog che frequento abitualmente, quale inserire nell’elenco, innescando una serie di dilemmi insormontabili e competizioni interiori. Non se ne esce facilmente, but the show must go on, come si suol dire, e l’articolo va pubblicato, ad ogni costo!
Ed è quindi con estremo piacere che consegno questo splendido premio virtuale denominato Sunshine Award ai seguenti blog (rigorosamente in ordine sparso):
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Rangle
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Scientificando
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Popinga
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Science Backstage
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Sekhemty blog
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Cose che dimentico
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Questione della decisione
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Chimicare
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Urto efficace
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Caccia al fotone
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Eco alfabeta
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Ocasapiens
A loro pertanto, lascio l’onere e l’onore, nonché la piena discrezionalità di decidere se proseguire o meno in questo simpatico passaparola, con l’auspicio che la Cultura con la C maiuscola possa propagarsi con lo stesso entusiasmo tra i navigatori erranti nelle spire del web.
Mi piacerebbe proprio scoprire chi è stato il fatidico “paziente zero”, ah se lo becco!!!!