I media ci hanno messo in guardia: la trasmissione di malattie attraverso gli alimenti non è da sottovalutare. La conferma ci arriva da un recente studio compiuto negli Stati Uniti. I dati ottenuti da alcuni programmi di controllo hanno evidenziato come alcuni episodi di malattie a trasmissione alimentare siano da prendere in considerazione nello stanziamento delle risorse e negli interventi per la sicurezza degli alimenti e di coloro che ne fanno uso.
Uno studio del 1999 effettuato dai Centers for Disease Control ha riportato le stime relative alle malattie a trasmissione alimentare, ai ricoveri e ai decessi avvenuti negli USA. Attraverso questa ricerca si è arrivati ad identificare i limiti metodologici e le lacune che vengono colmate con il passar del tempo dai nuovi dati raccolti.
- Questa pubblicazione contiene le stime relative ai principali agenti patogeni che hanno causato malattie a trasmissione alimentare negli USA dal 2000 al 2008.
- Sono stati analizzati dati annui relativi alle malattie a trasmissione alimentare, ai ricoveri e ai decessi causati da 31 agenti patogeni. Su 37,2 milioni stimati di malattie causate da questi 31 agenti patogeni negli USA, 36,4 milioni di malattie sono state contratte in casa e 9,4 milioni sono state trasmesse per via alimentare.
- I maggiori patogeni che hanno coinvolto l’essere umano in malattie a trasmissione alimentare sono stati: norovirus (58%), Salmonella spp. non tifoidea (11%), C. perfringens (10%) e Campylobacter spp. (9%).
- Nell’insieme questi 31 agenti hanno causato 55.961 ricoveri negli Stati Uniti, di questi il 35% sono stati provocati da Salmonella spp. non tifoidea, 26% norovirus, 15% Campylobacter spp e un 8% da T. gondii.
- I 1.351 decessi attribuiti a malattie a trasmissione alimentare sono dovuti nel 28% dei casi studiati a Salmonella spp. non tifoidea, 24% T.gondii, 19% L. monocitogenes e 11% norovirus.
Con questo studio si è così riusciti a mettere in evidenza quali siano i microrganiscmi che mettono ogni anno a rischio di malattie, ricoveri e decessi la popolazione americana e, di conseguenza, quella mondiale per mettere in atto una contromossa in grado di arginare, e in futuro evitare, contaminazioni alimentari per l’uomo.
fonte: Sandy Field, for Excerpta Medica From Emerg Infect Dis. 2011; 17:7-12.