A proposito di noi
di Rossana Lozzio
Erano quasi tornati nel vivo della festa, quando a un tratto...
«Cla...»
«Sì?»
«Vuoi ancora far ingelosire Marg?»
«Perché me lo chiedi?»
«Baciami.»
«Cosa?!»
«Svelto!»
Era pur sempre una finta, ma non voleva trattare Karen come un oggetto.
Le appoggiò le mani sui fianchi, delicatamente. Chiusero gli occhi. Claudio avvicinò gradualmente il suo viso a quello di lei. Le sfiorò le labbra, delicatamente. Poi, la baciò con foga crescente. Qualcosa era scoccato nelle loro inconsapevoli menti. O nei loro cuori...
Le loro bocche si dischiusero lentamente, traboccanti dolci sensazioni.
Attimi dopo, lenti e interminabili, i loro occhi si riaprirono. Le bocche tornarono ad avere la propria indipendenza, seppur a malincuore. Claudio s’impegnò a mantenere lucida la parte più razionale di sé. Così si dipinse un sorriso sul volto trasformato da un sentimento che non era ancora pronto a riconoscere, e tolse le mani da dove si erano andate a posare in precedenza. Le fece scivolare lungo la schiena, su cui posò languide carezze, per poi tornare a distenderle lungo i suoi fianchi.
«Credi che siamo andati bene?»
Karen stava cercando di fare altrettanto, ma non era brava tanto quanto si sarebbe augurata, e arrossì. Fra l’altro aveva perso di vista Marg, e non avrebbe saputo quale altra scusa adottare per sperare che si potesse ripetere ciò che era appena accaduto. «Penso che sarà almeno servito a farle capire che non è l’unica ragazza al mondo, amico mio…»
Claudio sospirò, guardandosi attorno e prendendo atto, come lei, che l’oggetto per cui avevano messo in piedi quella piccola commedia sembrava essersi dileguato. Infilò velocemente le mani dentro le tasche della giacca che indossava e indirizzò a Karen un nuovo, poco convincente sorriso. Lo stesso sorriso che aveva utilizzato per cercare di apparire meno imbranato di quanto non si sentisse spesso. Per non dire, sempre. «Temo che non sia servito neanche a questo. Marg se n’è andata…»
Karen scosse appena la testa e seguì il suo esempio, mettendosi le mani in tasca, quindi proruppe in una risata fresca e fintamente spensierata per non dargli a intendere che si era emozionata.
«Allora, andiamo a cercarla!»
«Andiamo, ma dubito che la troveremo…»
«Coraggio… il mondo non finisce stasera, amico mio, e vedremo chi la vincerà!»
Claudio osservò l’amica incamminarsi e le si affiancò, ancora perso nell’universo universo variegato in cui era rimasto sospeso nei pochi attimi in cui era durato quel primo e non certo amichevole bacio.
Domani, forse… ebbe appena il tempo di pensare… domani si sarebbe concesso il tempo necessario a riflettere sul modo bizzarro in cui si stava per concludere la loro serata
Continuando a camminare in silenzio, quasi contemporaneamente si ritrovarono a sollevare il viso per osservare quel cielo stellato che era stato complice del primo, inconsapevole passo compiuto per dare una svolta al loro futuro.
L’autrice: Rossana Lozzio
Classe 1965, Rossana Lozzio inizia a scrivere per gioco e continua a farlo per passione. Le storie che sviluppa, raccontano di sentimenti quali l'amicizia, in cui crede da sempre fortemente e, ovviamente, l’amore.
Nel 2005, pubblica il suo primo libro, "Fino alla fine" e con esso, partecipa a VCO TALENTI EMERGENTI, progetto itinerante nato per sostenere gli artisti del Verbano Cusio Ossola, proponendo le loro opere al pubblico, al fine di consentire loro di guadagnare una maggiore visibilità.
Nell'estate del 2008 pubblica un romanzo con la Casa Editrice "BOOPEN", "Hollywood e dintorni" e successivamente, sempre con BOOPEN, il racconto "Le ali di un angelo".
Nel febbraio 2010 pubblica il seguito de "Le ali di un angelo" - "L'angolo delle fragole" - e collabora con il Quotidiano online VERBANIA NEWS, gestendo una rubrica settimanale dal titolo "La posta delle fragole".
Ha gestito la FanPage Facebook ufficiale di Alberto Fortis. Proprio insieme a lui e a Maurizio Parietti, ha collaborato inoltre alla stesura della biografia del cantautore domese, pubblicata da ALIBERTI EDITORE, dal titolo "AL Che fine ha fatto Yude?".
Nel maggio 2011, pubblica "Una farfalla sul cuore" (Edizioni Il Ciliegio). Si tratta di un romanzo nato da una sua idea, che si tramuta in un esperimento su Facebook e che debutta, nello stesso mese, al Salone Internazionale del Libro di Torino.
Nel luglio del 2012, vince la 5a edizione del Concorso Letterario "Da donna a donna", con il romanzo inedito "Una favola per Asia".
Nel novembre del 2012, pubblica "Un pubblico di stelle... sorride" (Runa Editrice) e viene selezionata, con il racconto "Non so dirti di no" per l'antologia "Impronte d'amore" che è stata pubblicata nel gennaio 2013 da Butterfly Edizioni. Inoltre, un suo aforisma sul tema della gelosia viene scelto e inserito nell’Agenda 2013 de L'Erudita Editore.
Nel gennaio del 2013, pubblica il romanzo vincitore del Concorso "Da donna a donna", "Una favola per Asia" (Edizioni Miele).
Nel maggio del 2013 il suo racconto "Attratta dal sole" partecipa al Concorso "Incipit d'Autore" e viene selezionato per l'antologia "Il primo pensiero" (Giulio Perrone Editore).
Nel luglio del 2013, pubblica il romanzo “L’emozione ha la tua voce” (Edizioni Il Ciliegio).
Nell’agosto del 2013, un suo aforisma viene selezionato fra i 200 che saranno pubblicati nell’antologia “Passione Mediterranea”, nell’ottobre dello stesso anno, con Edizioni Galassia Arte.
Nel gennaio 2014 è finalista al Concorso "Casa Sanremo Writers" con il romanzo "L'emozione ha la tua voce".
Nel marzo 2014 è fra i giudici per la seconda edizione del Concorso Letterario "Emozioni di donna", organizzato dal Comune di Gravellona Toce (VB) e il suo racconto "Danza con me" viene inserito nell'antologia "Stralci di sogno" (David and Matthaus).
Nel maggio 2014 ottiene la menzione di merito all'interno della gara di lettere di "Scritturati", una sua poesia viene selezionata per l'antologia "Qui dove camminano gli angeli" e pubblica il romanzo "Interno 16", entrambe per Edizioni David and Matthaus.Nell'ottobre 2014, il suo racconto "Ricominciare" viene selezionato, fra i 125 sugli oltre 400 partecipanti, all'interno del Concorso "Scrivendo Racconto" e sarà pubblicato nell'antologia di Historica Edizioni.
Nel marzo 2015 porta in scena a Milano, lo spettacolo "Non moriremo mai..." - Pino Mango Tribute. dopo averlo ideato, insieme a uno staff di cantanti e di attori, per rendere omaggio al cantautore lucano a cui ha dedicato il romanzo "Interno 16".
Gestisce il blog "Rossana Lozzio - Scrittrice", sul quale intervista anche i colleghi e gli artisti emergenti.
Collabora con la rivista online bimestrale "Espressione Libri", sulla quale cura la rubrica "L'arte che gira intorno", intervistando artisti emergenti e non e con Mondo Libri, su Facebook.Sito Internet:http://rossanalozzioscrittrice.altervista.org/Pagina Facebook:http://www.facebook.com/pages/Rossana-Lozzio/64907401416
di Ingrid Johansson
Ti aspetto in questa scatola che trattiene le mie paure. Un monolocale accarezzato dalla luce lunare. Pochi mobili, il letto avvolto da lenzuola di raso rosso.
Il mio corpo è un intrico di nervi, mentre mi libero della vestaglia. La seta scivola lungo il mio corpo, accarezzandomi.
Penso a te. Le tue mani sono il brivido che aspetto.
Nell’attesa, scivolo in me stessa, nel centro del mio corpo vibrante. Un corpo agile, un tempo avido di flash e baci promiscui. Ora è solo tuo.
Ti penso e sprofondo in me, finché il telefono non squilla. So già che sei tu e ti rispondo, incapace di trattenere il desiderio.
“Ti voglio.”
“Amore, sono davanti alla porta.”
“Perché non entri?”
“Perché per questa sera ti posso soltanto immaginare.”
La luna mi ricorda chi sei e che cosa ti sta accadendo.
“Perdonami” mi dici, mentre sento la tua voce sempre più roca “ma lo sai che questa stasera non è possibile stare insieme.”
Il mio corpo è tutto un fremito.
“Io ti voglio. Stasera, tra le braccia della luna.”
“E io ti voglio viva e senza graffi.”
“Ma questa attesa graffia il mio cuore.”
“Ma miei graffi possono essere letali.”
Mi alzo dal letto e mi dirigo verso la porta, mentre traduco con parole impossibili fremiti e immagini di me e di lui.
“Non ho più il corpo liscio” mi dici, con amarezza “Io sono solo un mostro.”
La mia mano è sulla maniglia della porta.
“Un mostro che mi riempie della sua essenza” mormoro, ansimando.
“Perché la maniglia si sta abbassando?”
“Perché voglio vederti.”
“No, non farlo” una pausa “Ti prego.”
“Non scappare da me.”
Interrompo la chiamata e apro la porta lentamente. Vedo le tue spalle: coprono la finestra in tutta la sua larghezza. Vedo la tua testa ricoperta dalla peluria. E poi le tue mani e gli artigli.
Ti abbraccio, i miei seni aderiscono alla sua vita, la mia testa si appoggia alla schiena irsuta. Tu resti rigido, bagnato dalla luna che irrompe dalla finestra.
Finalmente rompi il silenzio.
“Questa notte voglio guardare il cielo.”
“Guardiamolo insieme” sussurro.
“Non hai paura di me?”
Mi stacco e mi porto davanti a lui. Il suo viso di lupo non mi spaventa. Mi alzo sulle punte dei piedi e lo bacio sulle labbra. Un bacio languido, a prova di zanne.
Mi stacco e mi abbasso delicatamente.
“Lasciamoci abbracciare dalla luna piena. Io e te. Per sempre.”
L’autrice: Ingrid Johansson
Non ci ha svelato molto di sé, così abbiamo sbirciato il suo profilo sul sito di HOW2 Edizioni, per cui ha scritto un piccantissimo “Manuale del sesso per: per Lui e per Lei, senza taboo”. Sessuologa e counselor, dichiara di essere uno spirito libero (e cosmopolita), amante dei viaggi, dell’arte e del vino italiani.
Informazioni tratte dal sito di HOW2 Edizioni: http://www.how2edizioni.it/autori/
La potete trovare anche su Facebook, come Pepper Ingrid: Facebook
La festa del coltellodi Amanda Martini
Karen portò il bouquet alla guancia. Nei suoi occhi, Claudio scorse un sogno, luminoso come un’alba. Un sogno in cui era rimasto imprigionato. Fu lei a dargli la sveglia con un piccolo calcio che gli ricordò che, sì, in fondo lei era un peperino.
“Andiamo?” disse, radiosa.
“Ok.”
Si presero a braccetto e avanzarono verso l’uscita. Come un perfetto gentiluomo, Claudio aprì la porta. Lei attraversò la soglia, seguita da lui.
Per Claudio, era tutto troppo bello per essere vero. Un incanto era sceso: l’auto parcheggiata davanti al cancello avrebbe potuto trasformarsi in una carrozza trainata da quattro unicorni. Karen era invece la sua dolce principessa . I suoi capelli neri oscillavano alle carezze del vento, le sue movenze erano quelle eleganti di un cigno. Karen attese che lui le aprisse la portiera del bolide.
“E smettila di sognare!”
Claudio tornò di nuovo alla realtà.
“Mi conosci Karen.”
“Anche troppo bene!”
La sua risata, limpida. I suoi occhi di luce. Il suo corpo stretto in quel vestito viola. Avrebbe voluto rallentare il corso del tempo. Avrebbe voluto…
Claudio, sbrigati!
Si affrettò a svolgere il suo dovere di cavaliere.
Karen fece per accomodarsi nell’auto, ma arretrò.
“Che succede?”
Il bouquet cadde a terra, mentre lei indicava l’interno del veicolo.
“Non è possibile. Non…”
La portiera posteriore si aprì. Una ragazza stretta in un abito di seta rosa, con i capelli rossi, si mostrò in tutta la sua statura.
“E lei, cosa ci fa qui?”
“Non lo so” balbettò Claudio.
La rossa raccolse il bouquet e parlò.
“Te lo dico io, cosa ci faccio. La festa al tuo Claudio, ovvero al mio dolce ex, che mi ha mollato per te.”
Karen arretrò di nuovo, il petto in affanno.
Claudio portò le mani ai fianchi.
“Amanda, è finita. Sparisci dalla mia vita.”
La rossa infilò la mano nella pochette argentata.
“No, mai.”
Estrasse un coltello, si avventò su Claudio mentre Karen, asciugate le lacrime, scattava verso i due.
“Karen, fermati!” urlò Claudio.
La ragazza in viola si accostò ad Amanda. Le afferrò il polso e s’impadronì del coltello e del bouquet, poi la spinse contro l’auto. Sospirando di sollievo, Claudio chiuse gli occhi. Li riaprì, mentre il coltello s’indirizzava al suo petto tra le risate e gli applausi di Amanda, che diede un’occhiata voluttuosa a Karen.
“Amore, usa quel coltello, ancora. La festa è appena iniziata.”
L’autrice: Amanda Martini
Mi chiamo Amanda Martini. Sono una milanese doc con l'amore per il trekking, le storie noir e romantiche e scrivo per passione. Nella vita di tutti i giorni lavoro come commessa. Scrivere questo racconto è stato divertente!