Oggi vorrei soffermarmi su un analisi più generale dei conti pubblici, avendo riscontrato che i miei precedenti post sono ampiamente limitati e di dubbia utilità, visto anche i nuovi dati che ho recuperato dalla Banca d’Italia.
- Le entrate correnti, cioè tutte le imposte dirette (Irpef,…) e indirette (Iva,…)
- Il totale delle entrate pubbliche
- Le spese correnti
- Il totale spese
La voce (1) e (3) le ho evidenziate con diverse tonalità, in modo da indicare la tendenza che si è sviluppata negli ultimi 5 anni: verso il verde crescono e verso il rosso calano.
Cominciano a prendere in considerazione le entrate e le spese correnti (1-3). Non notate qualcosa di strano? Dal 2004 a 2008 hanno seguito una stessa tendenza, mentre nel 2009 le entrate sono calate più intensamente rispetto alle spese, che infatti sono cresciute di 16.000 mld di € rispetto il 2008. E guarda te, il disavanzo primario, dato dalla differenza di queste due voci, è andato in rosso di 31.000 mld di €, quando per i tre anni precedenti era fortemente in positivo. Attenzione perché l’andamento del saldo primario è il primo fattore che influenza l’andamento del debito pubblico. E i dati del 2010 non saranno molto più positivi.
Poi, andando a guardare con più precisione le spese correnti, appaiono evidenti molte dinamiche che trovano la loro conferma anche nei discorsi di tutti i giorni. In particolare:- la voce “prestazioni sociali in denaro” (pensioni,…) negli ultimi 5 anni sono cresciute di un 4,42% annuo, contro una già pur pesante crescita della spesa totale annua del 3,64%. E’ qui infatti che nascono i grandi problemi italiani, che rappresentano anche un anomalia europea. Una crescita a questi tassi nel giro anche di dieci anni diventerebbe insostenibile (agli attuali tassi da 291.000 mld a 449.000 mld di €).
- La voce interessi su debito. Non è tanto il valore in se a preoccupare, ma il rapporto della sua grandezza rispetto alle altre voci di spesa. Pensare che la voce interessi nel 2009 era maggiore delle spese in conto capitale (investimenti, infrastrutture,…) e rappresentava 1/4 (25%) della spesa per le prestazioni sociali ci fa capire ampiamente la sua “forza frenante” che genera sui conti pubblici. Nell’ultimo anno, poi, i tassi sulle obbligazioni pubbliche sono tendenzialmente cresciuti, e in concomitanza con la crescita del debito per il 2010 prevedo un forte rialzo di questa componente sui conti del 2010.