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Conti Correnti e Borsini Azionari possono sparire? Una testimonianza lo dimostra

Creato il 10 marzo 2012 da Yellowflate @yellowflate

Conti Correnti e Borsini Azionari possono sparire? Una testimonianza lo dimostraCome possono sparire nel nulla delle “delicate operazioni finanziarie” presso Poste Italiane, il c/c 10/645629 e il Borsino Azionario BAV di Intesa San Paolo?

Poste Italiane non controllano il territorio all’interno della propria Azienda?

L’intreccio e i punti oscuri di Poste Italiane rimasti sulla vicenda di Campo Innocenza Maria sono dichiarati in Tribunale dall’Ispettrice Postale Venera Musumeci.

Il c/c 10/645629 e il Borsino Azionario BAV di Campo Innocenza Maria vengono nascosti alla Magistratura di Ragusa da Intesa San Paolo Corrado Passera nel 2004.

Da questo c/c 10/645629 nascosto alla Magistratura di Ragusa e dal quale il 2 luglio 1999 sono emessi assegni circolari a favore del Cassiere Provinciale di Poste Italiane, ma questo rimane un mistero così come i tempi, la quantità delle somme e il totale degli assegni emessi, e nonostante Campo Innocenza Maria lo abbia sempre scritto con diffide, chiesto fino alla morte, senza essere mai riuscita a saperlo e avere risposte.
Di questi assegni, l’Ispettrice Postale Venera Musumeci nulla riporta l’11 dicembre 2006 a seguito di una lunga indagine ispettiva durata ben sei mesi, nella sua relazione conclusiva controfirmata dal funzionario Michele Scotto di Vettimo.
Così come nulla riporta delle delicate operazioni che gli stessi impiegati postali gli dichiarano.
La Signora Maria Mallia il 9 novembre 2006 gli dichiara “che la cliente Innocenza Campo, fidelizzata presso quell’ufficio, era solita venire spesso accompagnata dall’avv. Nobile, in cui la stessa riponeva totale fiducia, per effettuare delicate operazioni finanziarie”.
Anche il direttore postale Nunzio Brugaletta il 1 giugno 2006 dichiara alla stessa Musumeci, che la cliente Campo Innocenza veniva ricevuta nei locali interni dell’UP a causa della delicatezza delle operazioni che effettuava.
E sempre il direttore postale dichiara alla Guardia di Finanza il 19 luglio 2007 che sulla scorta delle operazioni postali che dovevano essere effettuati, la Campo veniva fatta accomodare negli uffici della direzione.
E un’altra impiegata postale, la Signora Sciorini Maria Teresa il 24 ottobre 2006 gli dichiara che data l’entità delle operazioni, era ricevuta all’interno dell’ufficio.
Si trattava di delicate operazioni finanziarie che non potevano essere trattate allo sportello, anche se presso gli sportelli postali vengono trattate quotidianamente operazioni per svariate decine di migliaia di euro, o forse anche centinaia di migliaia, ma le operazioni svolte dalla cliente Campo Innocenza Maria necessitavano essere svolte all’interno dell’ufficio del direttore e con l’ausilio di un legale.
Di queste operazioni finanziarie, nonostante la stessa Venera Musumeci abbia lavorato per sei lunghi mesi indagando (?) tra i documenti e i vari operatori addetti agli sportelli, sembra non trovare nulla, al punto all’Udienza del 12 Aprile 2011 dichiara: “io quello che riesco a ricordare alla fine è che non si è potuto fare una ricostruzione completa di tutto quello perché c’era un intreccio … Infatti alla fine l’istruttoria nostra interna, amministrativa si chiude facendo fede a tutto quanto sarà sviluppato in sede giudiziaria proprio per questi punti oscuri che sono rimasti … In ogni caso noi dovevamo vedere i rapporti instaurati, non si è potuto”.

La signora Ida Schininà, Funzionario di Poste Italiane il 16.02.2010 ha dichiarato alla Guardia di Finanza di un libretto di deposito a risparmio estinto ove vi era un prelievo di un importo cospicuo e che consegnato al dirigente dott. Garofalo, lo chiudono in cassaforte, che tale precauzione in quanto vi era una ispezione interna e che dal Maggio 2005 si assenta per dieci mesi in astensione obbligatoria.

Da nessuna delle CNR della Guardia di Finanza emergono “prelievi cospicui” da indurre il dirigente a chiudere un libretto estinto in cassaforte.

Le ispettrici postali Venera Musumeci e Dorotea Liotta non hanno riportato nella loro relazione datata 11 dicembre 2006 e confermata all’Udienza del 12 aprile 2011, di nessuna indagine ispettiva antecedente il maggio del 2005. Difatti alla pag. 5 della relazione, riportano di una nota a firma del dott. A. Garofalo del 10.05.2006, di una istruttoria che ha trattato la denuncia di Campo Innocenza del 10 gennaio 2006, alla stregua di un reclamo per prodotti finanziari.

Invece il dirigente dott. A. Garofalo all’Udienza del 12 aprile 2011, a precise domande, non ha riferito di nessun libretto con prelievo cospicuo chiuso da lui in cassaforte.

Rimane quindi il mistero sia sulle “delicate operazioni finanziarie” svolte da Campo Innocenza Maria e volatilizzate nel nulla e sia su chi prima del maggio del 2005, abbia svolto all’interno di Poste Italiane una indagine ispettiva di cui le stesse Poste Italiane ne sconoscevano l’esistenza e per cui non riportano nulla nella “Copia della Relazione Ispettiva – Fraud Management Report prot. N. DCTA-FM-06-0666 dell’8/01/07” che il Direttore di Filiale Fabio Piazza invia sia alla Guardia di Finanza di Ragusa che alla Procura della Repubblica di Ragusa.

Nicastro Damiano

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