“Non c’è ragione perché l’Italia resti fuori dal nucleare quando intorno ai suoi confini si investe e si realizzano nuove centrali”. È forte e chiaro il messaggio lanciato dall’amministratore delegato di Enel Fulvio Conti, ieri a Madrid per la seconda edizione del “Sustainability Day” (http://www.enelsustainabilityday.com/enelsustainabilityday/), giornata dedicata ai temi dell’energia e dell’ambiente. In un momento in cui il dibattito sul ritorno all’atomo si fa sempre più vivo, Conti spiega con grande lucidità le ragioni che dovrebbero portare il nostro Paese a investire nelle nuove centrali.
Innanzitutto la questione del clima e dell’ambiente. Contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 è fondamentale, ma è un obiettivo difficilmente raggiungibile senza il nucleare: “Dobbiamo trasformare il nostro sistema energetico nei prossimi 20 o 30 anni, altrimenti non avremo nessuna possibilità di affrontare il problema del cambiamento climatico – ha spiegato l’ad Enel. Non possiamo ridurre in modo drastico le nostre emissioni di CO2 e contestualmente mantenere la qualità della vita e l’affidabilità e la quantità di energia alle quali siamo abituati senza promuovere nuova capacità nucleare”.
Un altro aspetto, non meno importante, riguarda i costi dell’energia:oggi importiamo per la maggior parte le nostre risorse energetiche, senza produrne quasi per nulla. Il nucleare, quindi, potrebbe essere strategico per ridurre i costi e rendere il nostro Paese maggiormente competitivo nel confronto con l’estero: “L’insieme degli sforzi nella modifica dei combustibili porterà l’Italia ad avere un costo dell’energia competitivo” , ha concluso Conti.
L’esigenza di un’energia pulita e a prezzi contenuti si sposa anche con il contesto mondiale, dove circa 1 miliardo e mezzo di persone è ancora senza elettricità: “In un mondo dove due terzi della popolazione non ha raggiunto un adeguato livello di benessere – ha concluso – è responsabilità delle utility elettriche che l’energia di domani sia abbondante, a costi ragionevoli e rispettosa dell’ambiente”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il Governo. Il ministro per lo sviluppo economico Paolo Romani ha recentemente affermato in un’intervista al Foglio (http://www.ilfoglio.it/soloqui/7761) di voler andare avanti sul programma nucleare: “Per accelerare approveremo nel prossimo Cdm la bozza di ‘correttivo’ al decreto legislativo sul nucleare”.