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Creato il 18 dicembre 2012 da Cristiana2011 @cristiana2011

QUANDO I PRINCIPI OFFUSCANO LE PERSONE

Caro Augias, quest'anno nonostante io sia cattolico praticante non mi recherò in chiesa per la funzione di Natale. Nella giornata mondiale della pace il Santo Padre ha creduto bene di identificare le persone omosessuali come uno dei mali che affligge e mina la pace nel mondo. Mi chiedo sempre se Dio abbia deciso di creare le persone omosessuali per perseguitarle da 2mila anni e vederle soffrire; soprattutto mi chiedo come mai il leader di una confessione religiosa così importante predichi da anni odio e intolleranza verso una parte dell'umanità colpevole del proprio modo di volersi bene senza far male a nessuno. Ma possibile che Cristo sia morto invano? Non era morto per tutti? I gay sono stati esclusi? O prima di spirare ha specificato muoio per l'umanità ma non per i gay che minano la pace del mondo? Mi chiedo anche come mai un Pontefice debba sempre e solo concentrarsi sui problemi inerenti l’affettività e sessualità delle anime. Possibile che non esista altro argomento penoso per la nostra umanità? Il Papa come vorrebbe risolvere il problema universale delle persone omosessuali? Negandone la presenza? Eliminandole?
Francesco Cardillo

Le critiche alle parole del pontefice romano sono state numerose e analoghe a quelle di altre numerose precedenti occasioni. Legare la giornata della pace a una ripetuta condanna dell’omosessualità è parso a molti fuori luogo. Riprendo in questo commento alcune considerazioni contenute nel saggio, appena uscito, di Umberto Galimberti (Feltrinelli). Smarrite le ultime tracce del sacro, argomenta il filosofo, il cristianesimo ha ridotto la questione religiosa a questione morale. Ma che bisogno ci sarebbe di Dio, chiede, se il suo giudizio fosse leggibile nelle norme della morale che ogni comunità può elaborare da sé? Quando la fede si fa forte invocando la ragione vuol dire che non ha più sufficiente fiducia in se stessa. E inoltre: se io invoco una serie di principi per regolare la vita degli uomini perdo di vista il vangelo. Gesù non ha mai parlato per principi, invece ha sempre guardato alle persone. Non la prostituzione ma la prostituta. Per perdonarla. Quando il cristianesimo lascia stare i principi e torna al messaggio di Gesù, si fa cioè attento alle persone, ecco spuntare uomini come papa Giovanni XXIII o il cardinale Martini o i tanti preti che vivono ogni giorno la misericordia a contatto con gli ultimi della terra. La tesi di Galimberti secondo la quale il cristianesimo non è più in grado di concepire la “sacralità” può ovviamente essere negata; resta comunque degna di attenzione e andrebbe discussa. L’incapacità di rispondere elaborando una teologia finalmente adeguata ai tempi conferma implicitamente la sua validità.
Corrado augias

Ecco cosa ho trovato oggi 18 dicembre 2012, nel Calendario dell'Avvento, riveduto e corretto, da Benedetto XVI

Il Papa benedice la promotrice della legge sulla pena di morte per gli omosessuali

La stessa che  lunedì scorso,  rivolgendosi al 7 ° Assemblea Consultiva dei parlamentari per la Corte penale internazionale e alla Conferenza  mondiale sui diritti umani a Roma ha ribadito la necessità di autorizzare gli Stati ad utilizzare mezzi alternativi di giustizia e condurre processi per crimini di guerra commessi nel  territorio ugandese dai ribelli.   
Mi pare un enorme controsenso, a meno che non fosse un'auto denuncia per la legge da lei stessa proposta, "che prevede la pena di morte per gli omosessuali recidivi che dovessero continuare a tenere “comportamenti sessuali devianti”, anche dopo le cure psichiatriche che i giudici possono imporre loro per curare l’omosessualità, che si cerca di far passare come malattia mentale. Proprio Kadaga, che del parlamento ugandese è lo speaker, ha tagliato corto e detto pubblicamente che: “Gli ugandesi vogliono questa legge come regalo di Natale. Il Papa benedice  Evidentemente la fervente cattolica e il simbolo della cristianità sono uniti da forte empatia reciproca : odiano gli omosessuali con la stessa intensità e con un accanimento che può far pensare a tortuosi percorsi freudiani. Mah, ci vorrebbe un esperto,  io sono   ignorante in materia.......

    
Proiettare non signfica che l’altro non sia colpevole o non abbia effettivamente il difetto che noi gli attribuiamo, ma significa che noi vediamo quel difetto e ne proviamo dispetto perché lo abbiamo anche noi; ma siccome in noi è diventato inconscio perché venne rimosso e ormai è stato sostituito dal polo opposto, mai e poi mai accetteremo e capiremo che quel difetto possa essere anche nostro! Quindi c’è un bel lavoro da fare per venirne a capo!


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