«A distanza di pochi mesi dalla sentenza che ha riguardato il senatore Marcello Dell'Utri - ha detto il legale - avranno modo i giudici di legittimità di pronunciarsi ancora una volta, ancorchè incidentalmente forse, sul reato del cosiddetto “concorso esterno”, su cui si è tanto soffermato il 9 marzo scorso il sostituto procuratore generale della Corte Suprema di Cassazione Francesco Mauro Iacoviello nel corso della sua requisitoria nel detto processo Dell'Utri».
L'ex funzionario del Sisde che sta scontando la sua pena (di 10 anni per concorso esterno all'associazione mafiosa) a casa per motivi legati alla salute, infatti aveva presentato ricorso insieme al suo legale, citando il caso Dell’Utri «Potrebbe essere, infatti - ha aggiunto - un'occasione per constatare se la procura Generale presso la Corte Suprema di Cassazione, dopo le infinite polemiche che ci sono state anche da parte di alcuni magistrati, manterrà o meno recente orientamento».
E Lipera conclude:«Ovviamente l'argomento principale della revisione non sarà questo, bensì lo spunto derivante dal mancato versamento nel fascicolo del pm dell'interrogatorio fatto dal dott. Antonio Ingroia all'allora collaboratore di giustizia di Vincenzo Scarantino, e ai successivi atti di indagine della polizia che riscontrarono negativamente queste accuse, ritenendo questa una seria irregolarità processuale che di per sè legittima la revisione del processo. Detti fatti che si sono appresi recentemente attraverso la lettera del libro di Ingroia “Nel labirinto degli dei”»
Aspettiamo il 5 giugno, dunque, per vedere come andrà a finire.
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