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Contraddittorio Sudan/ Niente più costruzioni di chiese/Ma le scuole di confessione cristiana continuano a funzionare nel Paese

Creato il 14 luglio 2014 da Marianna06

 

Khartoum2

 

Il governo del Sudan non autorizzerà più la costruzione di chiese: lo ha detto nel fine-settimana il ministro per gli Affari religiosi Shalil Abdullah.

L'uomo politico ha sottolineato che i luoghi di culto esistenti sono sufficienti per una popolazione di cristiani sempre più ridotta a seguito della nascita di uno Stato del Sud nel 2011.

La decisione è stata criticata dal reverendo Kori El Ramli, segretario generale del Consiglio delle Chiese del Sudan, che ha invocato il principio della libertà religiosa.

Decisione ovviamente inascoltata in alto loco.

Il 1° luglio, infatti, a nord di Khartoum è stata demolita una chiesa evangelica.

Quello che ci si chiede è come mai , nonostante l’ostruzionismo governativo di cui ben sappiamo, alcune congregazioni cattoliche, come quella dei salesiani, ad esempio,inamovibili, continuano a dare il loro contributo, che è importante per il Paese, nel campo dell’istruzione?

E, in alcuni casi,  e non solo i salesiani,  non strettamente nel campo dell’istruzione?

Il Sudan di Al Bashir  resta un Paese difficile e,per certi aspetti, enigmatico.

Ne hanno pessimo ricordo anche  i migranti eritrei, etiopi o somali, che necessariamente devono attraversarlo e sostare.

E solo successivamente possono raggiungere il luogo dell'imbarco sulle coste dell'Africa settentrionale ma, si badi bene, previo aver pagato (e profumatamente), pena torture, per la  permanenza in cosiddetti ripari che definire topaie è un eufemismo.

 

          a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 


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