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Contrasto al cybercrimine: una nuova task force in Europa

Da Mistercredit

Security word scheme and computer keyboardÈ sulla sicurezza informatica che si gioca una delle sfide più importanti di questi anni: come è possibile difendere utenti, servizi e banche dati da attacchi sempre più sofisticati? Come abbiamo visto, i reati compiuti grazie alle nuove tecnologie sono in aumento, soprattutto quelli legati al furto di identità e alle frodi creditizie.

Ed è proprio per contrastare queste attività illecite che è nato un progetto europeo, “Of2Cen” (sigla che sta per On-line fraud cyber centre and expert network), realizzato grazie a un consorzio di organizzazioni pubbliche e private con il sostegno economico dell’Unione Europea.

Of2Cen è una piattaforma per la condivisione di informazioni sul cybercrimine, attualmente in fase di sperimentazione e che sarà operativa a partire dal 2014. Al centro della sua attività ci sono i reati informatici, in particolare furti di identità, clonazione di carte di credito e phishing.

Sono queste, infatti, le minacce che mettono a rischio la  quando si parla di servizi online (dall’home banking all’e-commerce): la prevenzione degli illeciti è dunque uno degli strumenti principali per tenere al sicuro i dati degli utenti e le loro transazioni. Il progetto Of2Cen si inserisce all’interno della più ampia strategia del programma “Prevenzione e lotta contro la criminalità”.

L’altro elemento fondamentale per difendersi dai reati informatici è la consapevolezza degli utenti (e delle aziende). L’educazione degli utenti, in particolare sul furto di identità, è l’obiettivo di Me is Mine – Osservatorio sul furto di identità. Anche in questo caso si tratta di un progetto coordinato a livello europeo, realizzato in Italia da Adiconsum.

Attenzione alle informazioni che condividiamo online, quindi, ma anche alle mail che potrebbero contenere tentativi di truffa; scegliamo password sicure per i nostri profili e ricordiamoci che, nel dubbio, è meglio chiedere conferme ed evitare di inserire dati sensibili. Perché se è vero che strutture pubbliche e private si stanno impegnando per la nostra sicurezza, anche noi per primi possiamo fare molto.


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