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Contratti a progetto, co.co.pro e relazioni occasionali.

Da Wummina @womenusersman
Le storie - a prescindere dalla formula contrattuale - si assomigliano tutte ma qualcuna funziona (pochine) e molte, moltissime vanno a rotoli.
Molto, moltissimo, dipende dal tipo di accordo che stringi.
Già: anche se non lo sai, nell'intrecciare una qualsiasi relazione di coppia, fai un accordo inquadrabile nelle tipologie di lavoro contemplate dal nostro ordinamento legislativo.
Il CO-CO-PRO delle relazioni è quello status in cui tu non esisti, non hai mezzo diritto e solo doveri e sudi lo stesso per quattro miseri dollari e il 20% di ritenuta d'acconto. Spesso si siglano perché chi ti assume ha bisogno di un supporto extra rispetto allo staff domestico di base.
La COLLABORAZIONE OCCASIONALE è la cavalcata once-in-a-while. Per definizione non dovrebbe essere la tua attività principale e se la fai sempre con lo stesso "datore" sappi che rientri in una forma para-subordinata di inculata garantita. La collaborazione occasionale, oltre ad avere un limite temporale ben preciso, dovrebbe essere libera. E occasionale. Se è occasionale solo nella forma e solo per uno dei due elementi coinvolti nel processo, allora è un illecito. Perseguibile con un ciao grazie e un vaffanculo volante.
Il CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO è il preambolo (a scopo conoscitivo) di un rapporto duraturo e va siglato da ambo le parti. Se il "datore" ti fa firmare una lettera di dimissioni in bianco, sei autorizzato a mandarlo a spigare.
Le prestazioni FREELANCE, con PARTITA IVA (sotto forma di consulenza spot o temporary management) sono più libere (di farti crescere dei palchi di corna che il babbo di Bambi se le sognava), meno coinvolgenti e (quasi) libere da obblighi.

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