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Contributi a una cultura dell’Ascolto CAMMINARSI DENTRO (263): Il Bene comune come Beni relazionali

Creato il 25 agosto 2011 da Gabrielederitis @gabriele1948

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Ho incontrato Pierpaolo Donati e la sua idea di Beni relazionali quando, nell’inverno 2010, ho ricevuto il il n.3/2010 della rivista lavoro sociale di Erickson, che contiene il suo saggio La nuova frontiera del welfare. I beni relazionali, alle pagine 315-329.

Indice del saggio
Beni «altri» che danno sostanza alla democrazia
Una definizione operativa: beni né strettamente pubblici né strettamente privati
Com’è nata la teoria dei beni relazionali
Il concetto di bene relazionale ridefinisce la mappa dei beni comuni
La nuova democrazia
Implicazioni sulla futura organizzazione politica (statuale) della società

Abstract
In cosa consistono i beni relazionali, a lungo repressi dalla società capitalistica? Perché hanno una connotazione intrinsecamente democratica e sviluppano solidarietà, cittadinanza, libertà e responsabilità? In questo contributo di definisce il concetto di «bene relazionale», mettendone in evidenza le ricadute sociali, culturali, economiche e politiche. Vengono inoltre discusse le implicazioni per una nuova concezione di democrazia e di uno Stato relazionale che abbia come obiettivo la realizzazione di una cittadinanza «complessa». In quest’ottica, le politiche sociali diventano una forma generale di azione riflessiva della società su se stessa. Ne deriva una prospettiva che supera la dicotomia tra «pubblico» e «privato» e mette in luce come la società poggi necessariamente sulla socievolezza umana e su relazioni simmetriche, libere e responsabili.
 

Pierpaolo Donati sul Bene comune


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