Contro la centrificazione

Creato il 19 giugno 2012 da Riccardomotti @RiccardoMotti1

Ieri è stata una giornata importante per il futuro di Berlino. Al Ritz-Carlton Hotel infatti si è tenuta la giornata annuale dell’economia immobiliare. Nell’ambito dell’assodata alleanza tra mercato e politica cittadina, nel lussuoso albergo di Postdamer Platz si sono infatti incontrati i maggiori investitori in campo immobiliare, le ditte specializzate in questo settore del mercato e gli esponenti dell’amministrazione Wowereit che si occupano di sviluppo urbano. Si sono discusse le strategie congiunte che possono essere adottate per rendere Berlino sempre più appetibile da parte dei grandi investitori.

Si tratta, semplificando, del processo generalmente noto come “centrificazione”: ampi settori abitativi (a volte interi palazzi o quartieri), che si trovano in zone della città considerate periferiche o poco appetibili, vengono affittate a poco prezzo a studenti, artisti e a quella parte della popolazione che non può permettersi di pagare un affitto troppo elevato. Una volta che il quartiere comincia ad essere popolato in questo modo, automaticamente aprono attività nuove commerciali volte ad incontrare i bisogni dei nuovi inquilini. In questo modo, il quartiere comincia a perdere quelle caratteristiche che lo rendevano poco appetibile per gli investitori, e comincia a rendersi simile alle parti più centrali della città, lasciando la sua identità a scapito di dinamiche commerciali. Ma il colpo finale, che rende il processo di centrificazione completo, viene portato dagli investitori. Essi comprano gli appartamenti, rinnovano sommariamente gli edifici e gli interni con un piccolo investimento e propongono ai nuovi inquilini un contratto d’affitto molto più alto del precedente, con aumenti che toccano il 90%. Se loro non possono pagarlo, lo farà qualcun altro.

Quella che sembra essere una normale prassi economica nasconde, in molti casi, il dramma di chi è stato costretto a lasciare la propria casa, non essendo in grado di pagare l’affitto rincarato dal nuovo proprietario. Per far sentire agli ospiti del Ritz-Carlton la voce di chi ha visto calpestato il proprio diritto al tetto, ieri si è svolta una manifestazione che ha visto un numeroso corteo sfilare dalla parte Nord di Kreuzberg fino all’ingresso dell’hotel di lusso. “Keine Rendite mit der Miete!” “Nessuna rendita con gli affitti”, questo lo slogan simbolo della mobilitazione, organizzata da numerose associazioni locali e nazionali, che come spesso accade qui in Germania hanno rifiutato l’egida dei partiti per scendere in piazza. Tra le bandiere e gli striscioni, ricoperti di slogan, solo un paio erano riconducibili ad una forza politica: si tratta del DKP (Deutsche Kommunistische Partei), un piccolo partito extraparlamentare della sinistra radicale. Nessuna sorpresa riguardo all’assenza di bandiere della Linke, il cui lassismo nei confronti della speculazione immobiliare avvenuta a Berlino negli ultimi anni è uno dei motivi principali a cui ricondurre il deludente risultato elettorale ottenuto nelle ultime elezioni amministrative.

Il tema è di stretta attualità, ogni giorno escono nuovi studi che testimoniano il costante aumento dei prezzi per metro quadrato nei quartieri un tempo considerati periferici, e poco tempo fa la stessa Berliner Zeitung ha ufficializzato la penuria di unità abitative in una città che non ha mai avuto questo tipo di problemi prima d’ora. Ma i tempi cambiano, e Berlino sta mutando in fretta: lungo la Spree le vecchie fabbriche vengono abbattute per far spazio ad hotel di lusso, di fronte alla East Side Gallery numerose gru si alzano minacciose lungo la skyline, e la prospettiva di vedere sorgere altri mostri come la O2 Arena, la cui architettura stona completamente col passato ed il presente della città, è sempre più concreta. In questo senso, non stupisce che molti dei manifestanti siano in media persone di mezza età, che vivono a Berlino da molti anni: non ci stanno a vedere la loro città trasformata in un baraccone, e la loro rabbia è tangibile. Il corteo marcia passo spedito accompagnato da fischietti e slogan scanditi a gran voce, si parla di diritto alla casa, di unione di cittadini contro gli sfratti, si incita la popolazione a resistere. Si cerca un contatto con i passanti, si tenta di spiegare loro le proprie ragioni.

Arrivati davanti al Ritz-Carlton, gli animi si accendono. volano insulti verso i manager in giacca e cravatta, ci si stringe contro la gabbia che la polizia ha preparato per contenere la folla. Tre gruppi di ragazzi aggirano il cordone e manifestano ai lati dell’hotel, ma dopo qualche minuto intervengono le forze dell’ordine in gran numero, intimano a tutti di tornare nei ranghi. Quando la situazione sembra essere tornata sotto controllo, nella vicina Bellevuestrasse due ragazzi vengono arrestati: sembra che abbiano tentato pacificamente di bloccare il traffico con le loro bici, e abbiano rivolto le loro pistole ad acqua contro un poliziotto. Si sa: da queste parti gli sbirri non hanno voglia di scherzare. E così, tra gli ultimi slogan e qualche tensione di troppo, il corteo si scioglie e i manifestanti si muovono verso Prenzlauer Berg, mentre l’ombra imponente dell’hotel di lusso incombe su di loro, minacciosa come non mai.


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