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Contro la noia mia e vostra

Creato il 27 ottobre 2010 da Sogniebisogni

jean cocteau

Siamo ancora lontani da dicembre e dagli obbligatori bilanci di fine anno che risultano sempre uguali, più o meno come i servizi sull’Italia nella morsa del gelo che già adesso rimbalzano da un Tg all’altro con nevi di repertorio risalenti a quando frequentavo il liceo. Siamo solo a ottobre e ben prima che si esaurisca la fufferia celtica di Halloween, che ha il pregio di aver riportato in auge la dimenticata cucurbita a polpa gialla, possiamo dire che quest’anno è stato proprio noioso.
La noia non per niente fa rima con boia (e qui so che Tareq Aziz non sarebbe d’accordo e preferirebbe continuare ad annoiarsi nella quieta galera dove l’hanno riposto qualche anno fa) e temo di soccombere al tono generale del paese che è sempre più immusonito, livido, contrito e nostalgico. Mi guardo allo specchio sorvegliando lo stato rovinoso della mutria. Ma di cosa dovremmo avere nostalgia di Craxi e Andreotti? O di Mussolini e Ciano? Del Subbuteo e del mago Zurlì? Gettiamola nel cesso questa nostalgia e sfuggiamo la noia come la peste.
Come ai tempi del Decameron di Boccaccio, invece di rinchiuderci in una tranquilla villa in campagna, incontriamoci dentro i nostri blog, raccontiamoci cose interessanti, favole, barzellette, romanzi d’appendice. Stare allegri è il modo di sopravvivere alla pestilenza e sopravvivere alle catastrofi è il dovere delle persone civili (sperando sempre che quelle incivili invece periscano sotto la pioggia di zolfo o mentre si azzuffano a colpi di cric per un parcheggio in doppia fila).


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