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Contro le censure, come farsi il web alternativo

Da Albertocapece

Contro le censure, come farsi il web alternativoLa libertà del web è in pericolo. Lo è in modi diversi, dal cloud computing che rischia di mettere tutto nelle mani di pochissimi gestori onnipresenti e onnipotenti, alle censure attuate nei Paesi senza democrazia e in quelli in cui essa è sotto attacco come in Italia: com’è ben noto uno dei colpi di coda del governo è quello perpetrato attraverso l’Agcom che introdurrà a giorni nuove censure e permetterà di chiudere un sito senza processo, come si può leggere qui . Mentre qui si può firmare la petizione contro questo ennesimo bavaglio berlusconiano

Che gli stati autoritari considerino il web come un pericolo non solo è ovvio, ma dimostrato dal fatto che ogni qualvolta ci sono moti di rivolta la prima cosa è il tentativo di bloccare la rete per impedire l’informazione orizzontale. E tuttavia, come si è visto in Egitto, teatro del più lungo oscuramento del Web da quando esso è nato, ci sono le possibilità  di creare una rete alternativa che non passi per i centri “ufficiali” che possono sempre essere controllati da un governo.

Non c’è bisogno di ricorrere a nessun fornitore di accesso, grazie al wi-fi è possibile realizzare reti alternative. Proprio durante il black out inutilmente imposto da Mubarack nel tentativo di salvare la poltrona di rais, un imprenditore iraniano,  Shervin Pishevar, ha cercato una soluzione per bypassare i divieti e le ha trovate in tecnologie  già presenti sul mercato, anche se usate per tutt’altro.

Così ha lanciato l’ Open Mesh Project, per rifornire i paesi in cui non esiste democrazia di strumenti per creare un Web alternativo. Però come vediamo non c’è bisogno di una tirannia dichiarata per temere  forti condizionamenti della rete attraverso strumenti che non siano soltanto il blocco fisico dei nodi: lo si può fare semplicemente con le censure, con la paura, con i ricatti.

Questa è la cattiva notizia, la buona è che non c’è affatto bisogno di miliardi per le reti alternative ma di pochissimo. Basta un software, Open Mesh appunto, gratuito e sotto licenza Apache che trasforma qualsiasi computer, portatili compresi, in un router , ovvero in uno di quei computer che in rete instradano i dati e consentono alle informazioni arrivare a destinazione. (Si può scaricare qui per ogni sistema operativo). Poi occorre un apparecchio del costo di 49 dollari e grande più o meno come un masterizzatore esterno  che funge da ripetitore Wi Fi. ( uno dei migliori lo trovate qui). Non c’è bisogno d’altro. Chi è nel raggio del vostro wi-fi riceve e può a sua volta trasmettere e così via, una cosa facilitata anche dal fatto che computer e ripetitore  sono facilmente trasportabili e utilizzabili in macchina. Insomma con poco si può creare una rete orizzontale che arriva a comprendere un’intera nazione e basta che un solo computer riesca a collegarsi al web mondiale e tutti gli altri possono farlo. A questo punto ai regimi non resta che togliere l’energia elettrica per chiudere la bocca o mettere bavagli.

Insomma una tecnologia per la democrazia e vista la piega che stanno prendendo le cose da noi non c’è da escludere che la si possa usare contro le cricche tiranne.


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