«Non mi hai mai fatto vedere una foto delle tue bambine,» dice la ragazza con i capelli biondi.
«È solo una settimana che ci vediamo, non volevo spaventarti,» con un sorriso il ragazzo seduto accanto a lei si sfila dalla tasca l’iPhone. «Angela, la più grande, Lucia è quella più piccola con le treccine.»
«Le facevano anche a me le treccine quando ero bambina. Mio Dio quanto le odiavo!» lei prende una sigaretta dal pacchetto.
«A Lucia piacciono, tutte le volte che la vado a prendere da sua madre ha le trecce.»
«Anche mia madre sostiene che mi piacessero ma io ricordo che le odiavo.»
«A Lucia piacciono,» lui insiste. «Andiamo a cena dopo questo?» agita il bicchiere di birra quasi vuoto e si avvicina con le labbra al braccio nudo della ragazza.
«A nessuna bambina piacciono le treccine. Lo sanno tutte le bambine. Solo gli adulti non lo sanno,» lei dice mentre getta alla rinfusa il pacchetto e l’accendino nella borsa e se ne va lasciando l’uomo da solo. Lui abbassa gli occhi, lascia una banconota sul piattino ed evita il mio sguardo. Io, seduto nel tavolo accanto, ricomincio a leggere il mio libro.