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Controdeduzioni alla verifica amministrativo contabile del Ministero dell'Economia e delle Finanze

Creato il 20 marzo 2014 da Bernardrieux @pierrebarilli1

Controdeduzioni alla verifica amministrativo contabile del Ministero dell'Economia e delle FinanzeIn data 18 marzo scorso, a firma del Sindaco di Fidenza Mario Cantini, sono state depositate le Controdeduzioni alla verifica amministrativo-contabile del Ministero dell'Economia e delle Finanze- Ragioneria Generale dello Stato.A seguire pubblichiamo le "Premesse" alle "Controdeduzioni. 
Per il testo completo, 201 pagine, facendone richiesta alla nostra email- [email protected] - a stretto giro mail invieremo il documento. PremesseIn data 13 maggio 2013 il dirigente del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Settore V – Si.Fi.P. dottor Massimiliano Bardani, accompagnato dai colleghi, dott.ssa Rosa Valicenti e dott. Enrico Lamanna, consegnava all'Amministrazione, per il tramite del Segretario comunale, la comunicazione del Ragioniere Generale dello Stato del 7 maggio 2013, prot. 0037025, con la quale informava il Sindaco dell’esecuzione di una verifica amministrativocontabile nei confronti del comune di Fidenza da parte dei tre suddetti dirigenti dei Servizi Ispettivi di Finanza Pubblica.L'accesso degli ispettori negli uffici comunali iniziava quello stesso giorno e si concludeva in data 7 giugno 2013.L'amministrazione comunale è stata, pertanto, collegialmente attenzionata per quattro settimane - e così per un totale di 3 mesi lavorativi/uomo – per una verifica amministrativa in un comune di 26.000 abitanti; sono, peraltro, frequenti e notori accessi ministeriali monocratici in enti superiori a 100.000 abitanti; lo stesso dottor Bardani, ad esempio, è stato inviato singolarmente in missione ispettiva presso il Comune di Vicenza, Città capoluogo di Provincia.Pur essendosi conclusa, come detto, il 7 giugno 2013, la verifica proseguiva, tuttavia, anche nelle settimane successive alla conclusione dell'accesso diretto, con richieste documentali a mezzo posta elettronica, sino al 19 agosto 2013.In data 25 ottobre 2013, prot. 26869, perveniva la relazione ispettiva, composta da 167 pagine, accompagnata dalla documentazione allegata.Preliminarmente - rinviando alle specifiche controdeduzioni per quanto attiene il merito dei singoli rilevi eccepiti nella relazione pervenuta - si rappresenta quanto segue.Nel corso della verifica amministrativa, in data 21 maggio 2013, alle ore 11:00, il Presidente del Consiglio comunale, nonché coordinatore comunale dell'allora partito PDL, dott.ssa Francesca Gambarini, chiedeva ed otteneva di trattenersi per un colloquio con i tre ispettori ministeriali. Al colloquio, tenutosi nell'ufficio del palazzo municipale destinato agli ispettori, a nessun rappresentante dell’Amministrazione è stato richiesto di essere presente.Considerato che il mandato degli ispettori, di cui alla citata nota del Ragioniere Generale dello Stato, atteneva l’esecuzione di una “verifica amministrativocontabile”, l’episodio dell’audizione riservata del Presidente del Consiglio comunale è sembrato eccedere il mandato conferito. Si ricorda che il Presidente del Consiglio comunale è organo di governo del comune, ai sensi dell’art.39 del Tuel; lo Statuto del Comune di Fidenza, che si presume sia stato opportunamente visionato dagli Ispettori, prevede all’art. 9 che “il Presidente del Consiglio comunale è la figura istituzionale che rappresenta … tutto il Consiglio ... e nell’espletamento delle sue funzioni si ispira ai principi di imparzialità e di equidistanza dalle parti politiche.”In una città delle dimensioni di Fidenza, il fatto divenne notorio nel giro di qualche ora suscitando più di una perplessità, per la sua imprevedibilità e irritualità, tra i dipendenti comunali e in alcuni consiglieri comunali sia di maggioranza che di opposizione. È, pertanto, legittimo il dubbio che il movente di un Presidente del Consiglio comunale, passato dalla maggioranza politica all'opposizione consiliare alcuni mesi prima, trovasse conforto nella concessione dell'udienza riservata che – si presume – potesse avere lo scopo di garantire notorietà all'episodio e di ingenerare la presunzione che vi fosse un'affinità elettiva tra chi aspettava l'ispezione e l'esecutore della stessa. Venuto a conoscenza dell'incontro, in data 23 maggio 2013, alle ore 12:00, il Sindaco, in presenza del vicesindaco, convocava in sala Giunta gli ispettori ministeriali comunicando agli stessi che la vicenda sopra descritta era conosciuta oltre gli ambienti comunali.La notorietà dell'episodio è testimoniata, tra le altre, dalla tempestiva comunicazione del sindacato provinciale CISL del 27 maggio 2013 che, di seguito, si riporta in alcuni passaggi: “... E' giunta notizia, a questa Organizzazione Sindacale, che il Presidente del Consiglio Comunale abbia consegnato documentazione interna agli Ispettori del MEF che stanno effettuando verifiche contabili presso codesto spett. Comune. Nell'intento di contrastare qualunque tipo di strumentalizzazione politica, non soltanto a possibile danno del Comune come Istituzione, ma – e specialmente – che potrebbero produrre eventuali conseguenze negative sui lavoratori del Comune di Fidenza, vogliamo rimarcare che non compete in alcun modo al Presidente del Consiglio Comunale fornire risposte di carattere amministrativo agli Ispettori. O, peggio, adottare iniziative non richieste. Ricordiamo che esiste una “riserva di competenza” che comporta in capo alla dirigenza una responsabilità “in via esclusiva dell’attività amministrativa, della gestione e dei relativi risultati” non ammettendo alcuna ingerenza da parte degli organi elettivi che hanno altri compiti ed altri ambiti (vedasi l’articolo 4, del d.lgs. n.165 del 2001 sulla divisione dei ruoli e competenze, nonché un corollario di norme, anche recenti, che ci riserviamo di indicare se necessario) ...”.I dubbi e le perplessità di cui sopra sono stati ulteriormente rafforzati allorché, con grande sorpresa, si è potuto constatare che nella relazione pervenuta, prodotta nell'esercizio dell’attività ispettiva e quindi nello svolgimento di una pubblica funzione, gli ispettori, qualificabili come pubblici ufficiali, hanno omesso di documentare le circostanze sopra descritte, con conseguente impossibilità di conoscere le motivazioni che hanno indotto gli ispettori stessi, durante una verifica documentale, ad ascoltare in via riservata il Presidente del Consiglio comunale di Fidenza; nella relazione pervenuta si omette, inoltre, di indicare il contenuto delle eventuali dichiarazioni ricevute né si da conto di descrivere gli eventuali documenti depositati dal Presidente del Consiglio comunale in occasione dell’audizione stessa.Curiosamente, tali circostanze non hanno trovato spazio in una accuratissima relazione, composta da 167 pagine nella quale, invece, si è trovato tempo e spazio per aggiungere alcune congetture non previste dall'incarico.Tali omissioni non possono essere relegate a mera dimenticanza ma, al contrario, assumono rilievo per differenti profili, non solo deontologici, e sono, inoltre, idonee a determinare l'alterazione, nel corso dell’ispezione, del rispetto dei principi d’imparzialità, riservatezza ed autonomia di giudizio, inficiando l’intera istruttoria sin dall'origine.Infatti, il “Codice Etico e di comportamento dei Servizi Ispettivi di Finanza Pubblica”, adottato dal Dipartimento della Ragionerie Generale dello Stato, prevede che l'ispettore deve limitare la propria attività di verifica all’organismo assoggettato ad ispezione, evitando in modo tassativo di relazionarsidirettamente con organi o soggetti esterni ad esso, sovraordinati e/o di vigilanza.
Per avere una copia del  documento (201 pagine)  farne richiesta via mail a questo indirizzo: [email protected]
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