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Controllo di gestione: un modello da seguire

Da B2corporate @b2corporate
Il presente contributo a cura del Dott. Alessandro Musso, controller, nasce dall’idea di organizzare e sintetizzare varie esperienze, maturate in diversi contesti industriali, per raccogliere le idee, partendo dal presupposto che il  Controllo di Gestione sia un tema di Organizzazione Aziendale, strettamente connesso ai Sistemi Informativi, per cui il Controller oltre ad essere un “cacciatore” di informazioni, deve poterle sintetizzare e catalogare, per renderle fruibili in varie forme e sotto differenti prospettive.
Introduzione
Al fine di condividere una terminologia ed inquadrare aspetti che coinvolgono tutte le diverse funzioni aziendali, il Controllo di Gestione potrebbe essere definito come l’insieme di attività che cerca di identificare ed utilizzare opportunamente quel crocevia di informazioni (economiche e finanziarie ma non solo) in cui normalmente si trova un’azienda.
Si potrebbe iniziare dalle classiche tecniche di riclassifica di bilancio ed analisi per indici e margini, che aiutano a effettuare una prima diagnosi dell’azienda,  per proseguire con la programmazione economica e finanziaria, cioè budget e business plan, che potrebbero rappresentare la cura e, quindi, con la reportistica periodica e l’analisi degli scostamenti. Gli aspetti più complessi, che possono influenzare le scelte su prodotti/servizi e, di conseguenza, su reparti o aziende, sono probabilmente quelli della contabilità industriale.
 In ottica progettuale potrebbero essere definite almeno due macro fasi attraverso cui implementare il Controllo di Gestione: una che riguarda fasi ed attività per progettare la reportistica desiderata ed una per analizzare processi e relative procedure aziendali che la producono. Una terza macro fase sarebbe poi l’adeguamento, quando necessario, di usi, consuetudini e relativi strumenti utilizzati.
Una volta che è stato stabilito il livello di dettaglio della reportistica, la periodicità di aggiornamento, la versione, occorre cercare tutte le informazioni necessarie per realizzarla.
Le aziende e le sue dinamiche interne molto spesso, prima di analizzare processi e procedure in essere, decidono la forma che i dati aggregati devono avere e poi cercano di adattare l’organizzazione per creare i presidi che monitorizzano le azioni (individuali) da cui scaturiscono le informazioni.
L’analisi dei processi e la definizione di procedure, formalizzando necessità di adempimenti, cambio di abitudini, introduzione di nuovi strumenti (tecnologici, umani), verifica l’organizzazione e pertanto guida alla manutenzione dell’organigramma.
I punti di cui nel prosieguo rappresentano le fasi attraverso cui è possibile implementare un sistema di controllo gestionale in un’azienda dotata di un moderno e.r.p..
Per continuare l'argomento e se vuoi approfondirlo, scarica qui il documento-dossier di Alessandro Musso

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