di Fabio Belli
Colombia – Grecia 3-0
La Colombia aveva già interpellato un’esperta per essere sicura di vincere
9. Gli emuli del “Polpo Paul”, che nel 2010 si spostava verso la bandiera della squadra vincente nella partita per la quale veniva interpellato, negli anni si sono moltiplicati. La Gallina colombiana è sicuramente partita col piede giusto: considerando come sono iniziati questi Mondiali, la gallinella è già un pezzo avanti rispetto a tanti quotatissimi esperti, che per bucare le previsioni peraltro non si accontentano di un pugno di becchime. Anzi…
Il “caratterino” di Teofilo Gutierrez
10. Teofilo Gutierrez, tra i migliori in campo dei “Cafeteros”, ha una reputazione da Bad Boy che Balotelli al confronto è l’idolo delle orsoline. La rissa è il suo mestiere, e poca differenza fa se di fronte ci sono arbitri o avversari. Uno sputo galeotto verso un direttore di gara ai tempi della sua militanza nel Racing di Avellaneda, gli ha fatto rischiare 30 giornate di squalifica. Ora gioca nel River Plate, ed ha iniziato il Mondiale sostituendo un certo Radamel Falcao. E andando subito a segno.
Uruguay – Costa Rica 1-3
100 pacchetti di figurine, ma di Joel Campbell neanche l’ombra. Ora il Mondo lo conosce meglio…
11. Si meriterebbe un posto nella lista della spesa, lunghissima e sempre molto ricca, che i club di tutto il mondo si appuntano a fine Mondiale. Ma su Joel Campbell, mattatore della grande sorpresa del match di Fortaleza, autore di un gol e un assist contro l’Uruguay, ha già messo da tempo le mani l’Arsenal. Bravi i Gunners a crederci e a mandarlo già a giocare da due anni all’estero: ora probabilmente farà ritorno all’Emirates, dove già lo conoscono bene, mentre tutto il mondo si chiedeva chi fosse. D’altronde, prima dell’esordio Campbell aveva “twittato” il suo disappunto perché, su cento pacchetti di figurine ufficiali di Brasile 2014, la sua non era uscita fuori neanche una volta.
Anche Homer Simpson sembra voler scherzare su sulla debacle uruguaiana
12. Il disappunto dell’Uruguay non è inferiore a quello della Spagna: in uno dei gironi di ferro del Mondiale, la Costa Rica doveva essere la squadra materasso, e invece orfani di Suàrez, gli “orientales” vedono già a rischio la difesa del quarto posto di quattro anni fa. La partita d’esordio nel Mondiale resta comunque indigesta all’Uruguay, che non vince il suo primo match iridato dall’edizione del 1970, 2-0 contro Israele.
Inghilterra – Italia 1-2
Tifosi all’Arena Amazonia: ma non ditelo alle mogliettine…
13. Raggiungere Manaus, nel cuore della foresta amazzonica, è sicuramente una nota di merito per i tifosi, una medaglia che può restare sul petto per tutta la vita. All’Arena Amazonia gli inglesi erano in maggioranza rispetto ai tifosi azzurri, ma il pubblico brasiliano ha preso le parti di Pirlo e compagni. Ma i veri vincitori sono questi supporters che nello striscione hanno specificato: “Non riprendeteci: le nostre mogli credono che siamo nel Galles occidentale a pescare.” Appello disatteso…
Per raggiungere l’Arena Amazonia bisogna attraversare una modesta barriera di vegetazione
14. Parlando della partita, è evidente come abbia funzionato la “catena” di destra, con Darmian autentica rivelazione e Candreva scatenato, assist-man perfetto per il gol vittoria di Balotelli. Meno ha funzionato la difesa, con Chiellini un po’ spaesato a sinistra e Paletta in difficoltà nel contesto Mondiale. Tanto che su Twitter l’hashtag #Paletta tra primo e secondo tempo è balzato in testa sulla piattaforma di microblogging. Superato però decisamente da #staystrongfisioterapista: Gary Lewin, fisioterapista dell’Arsenal oltre che della Nazionale inglese, per festeggiare il gol di Sturridge è caduto su una bottiglietta d’acqua poggiata in terra, procurandosi una brutta storta alla caviglia. Per lui, Mondiale finito, e per i Tre Leoni ora parte la caccia al fisioterapista… del fisioterapista.
Costa D’Avorio – Giappone 2-1
Drogba & Gervinho, la coppia d’oro della Costa D’Avorio
15. Costa D’Avorio-Giappone ha rappresentato una sfida per i tifosi europei: dall’Arena Pernambuco la partita è iniziata alle due di notte in Inghilterra, alle tre a Roma, alle quattro ad Atene e alle sei del mattino di Mosca. E’ partita una gara di resistenza che ha coinvolto tutti nel Vecchio Continente. In Giappone il match è iniziato alle dieci del mattino, e per i nipponici il risveglio è stato amaro. Squadra di Zaccheroni rimontata, match cambiato dall’ingresso di Didier Drogba che si è dimostrato per l’ennesima volta cavallo di razza: i Campioni, alla fine, sono sempre loro.