Contrordine compagni

Su quello che stava facendo Bossi dietro un cespuglio ognuno è libero di pensare quello che vuole, immaginare ciò che crede opportuno.

La meditazione cespugliosa e l’incontro di oggi con Fini ha prodotto il seguente risultato: Berlusconi si può dimissionare.

Ipse dixit, finchè lo dice Fini il presidente del consiglio se ne può anche, al limite fregare, che lo dica Bersani e l’opposizione non può fargli nè caldo nè freddo, che lo sostenga metà del paese gli fa lo stesso effetto del solletico sulla pianta dei piedi.

Ma, se lo dice Bossi deve stare in campana e cominciare a preoccuparsi, già una altra volta la premiata ditta B&B è andata a gambe all’aria, a Bossi è rimasto il breakfast, a Berlusconi, come tutti ben sappiamo, rimase il bed.

E’ vero che Bossi ha fatto tutta una serie di distinguo, del tipo che una volta rassegnate le dimissioni il capo dello stato dovrebbe ridare l’incarico al presidente del consiglio uscente per tentare di riformare il governo oppure che si opporebbe ad un’entrata nella maggioranza di Casini e dell’UDC, ma rimane sempre il fatto che ha pronunciato la parolina magica: dimissioni.

Al Cavaliere non resta che concedere qualche ulteriore regalino alla lega ed incrociare le dita.