Marianopoli (Cl). Un incontro sui santuari indigeni della Sicilia
di Martina Calogero
Un patrimonio archeologico nel mezzo della Sicilia; un sito nascosto nell’entroterra che conserva la testimonianza di quello che eravamo, in grado di farci scoprire cosa siamo diventati e come. Il Museo regionale di Marianopoli (Cl) si è aperto ai visitatori come un luogo magico in cui sono esposti reperti preziosi e immortali: oggetti in metallo e in ceramica, accessori di artigianato e monete; testimonianze archeologiche emerse dalle indagini svolte tra il 1970 e il 1980 sui siti di Monte Castellazzo e di Montagna di Balate, nei pressi del centro abitato, che ricordano come questi insediamenti vennero influenzati dalle grandi civiltà dell’antichità e ne fecero parte.
Grazie a queste scoperte è stata tracciata in modo completo la cronologia della frequentazione di questo territorio della Sicilia interna. Testimonianze storiche databili al VI-V a.C. e una copiosa produzione di ceramiche dal prezioso materiale decorativo, in cui forme e tipi imitano i modelli greci, provano inconfutabilmente che queste aree sono state sede di colonizzazioni rodio-cretesi.
Il convegno svoltosi a Marianopoli dall’8 al 10 aprile 2011 ha segnato la tappa conclusiva di un lungo percorso di riscoperta del patrimonio archeologico siciliano ed è stato inaugurato dall’incontro tenutosi a Catania venerdì 8 aprile 2011 e intitolato “Santuari indigeni d Sicilia e Magna Grecia. Modelli, organizzazione e regime delle offerte a confronto”. Quest’iniziativa culturale si è proposta di riportare alla luce l’enorme ricchezza di un territorio poco noto e rilanciarlo nell’ambito di un percorso culturale e turistico.
Un approfondimento accurato, della durata di tre giorni, che riassume anni di studi in questo grande e interessante settore, che ha visto la solerte collaborazione di studiosi, scienziati e archeologi di fama mondiale, con un grosso seguito di studenti provenienti da diverse università italiane. Un’iniziativa organizzata grazie alla collaborazione fra il Cnr-Ibam di Catania, il Servizio Museo Interdisciplinare Regionale di Caltanisetta, la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici, l’Università degli Studi di Catania e il Comune di Marianopoli.
Fonte: Archeorivista