Dea legge Majakovskij.
Una delle manifestazioni più tipiche del pensiero settario (Pensiero settario è quello per cui non si riesce a vedere come il partito politico non sia solo l’organizzazione tecnica del partito stesso, ma tutto il blocco sociale attivo di cui il partito è la guida perché l’espressione necessaria) è quella per cui si ritiene di poter fare sempre certe cose anche quando la ‘’situazione politico-militare” è cambiata. Tizio lancia un grido e tutti applaudono e si entusiasmano; il giorno dopo, la stessa gente che ha applaudito e si è entusiasmata a sentire lanciare quel grido, finge di non sentire, scantona; al terzo giorno la stessa gente rimprovera Tizio, lo rintuzza, e anche lo bastona o lo denunzia. Tizio non ne capisce nulla; ma Caio che ha comandato Tizio, rimprovera Tizio di non aver gridato bene, o di essere un vigliacco o un inetto. Caio è persuaso che quel grido, elaborato dalla sua eccellentissima capacità teorica, deve sempre entusiasmare e trascinare, perché nella sua conventicola infatti i presenti fingono ancora di entusiasmarsi. Sarebbe interessante descrivere lo stato d’animo di stupore e [anche] di indignazione del primo francese che vide rivoltarsi il popolo siciliano dei Vespri. (meditazione sui Quaderni del carcere, 15, Passato e presente, Antonio Gramsci).
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LA NUVOLA IN PANTALONI (solo sedici versi)
I poeti,
zuppi di pianto e di singhiozzi,
dalla strada, arruffandosi i capelli, sono fuggiti:
Come cantare con simili parole
la signorina,
l’amore
e, sotto la rugiada, il fiorellino?
E dietro ai poeti
la folla della strada:
studenti,
prostitute,
appaltatori.
Fermatevi!
Signori!
Voi non siete mendicanti,
non oserete chieder l’elemosina!
-Vladimir Majakovskij-
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