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Cinque anni fà, “ero ancora sindacalista” e parlando con un amico, gli dicevo che il sistema lavorativo stava per cambiare, il posto di lavoro fisso e la pensione certa, stavano pian piano modificandosi, la globalizzazione ed i mercati emergenti, stavano surclassando vecchi sistemi di pensiero, per far spazio a nuovi modelli lavorativi ed i giovani non avrebbero avuto la fortuna che abbiamo noi, che siamo più avanti negli anni, di avere una certezza lavorativa, nonostante la pensione non sia più un’aspettativa di vita ricercata.
Ora dopo 5 anni, dico e continuo a ripetere che bisogna cambiare radicalmente il modo di pensare la nostra vita e agire di conseguenza, se il vecchio se ne và, il nuovo avanza e non parlo di persone, ma di lavoro, è perfettamente inutile contrastare un sistema che non funziona più, tanto vale adattarsi al nuovo sistema per non essere esclusi.
Lottare per certi ideali alle volte, risulta controproducente, sia per le aziende, che per i lavoratori dipendenti, entrambi dovrebbero prendere coscienza del cambiamento e non fossilizzarsi sulle proprie convinzioni.
Le aziende dovrebbero essere consapevoli che in un mondo globalizzato, si vince assieme, non possono più pensare di avere dei dipendenti, come forza lavoro, risorse umane, come vengono chiamati, sono persone e dovrebbero essere considerati collaboratori, che eseguono delle mansioni e partecipano agli utili dell’azienda, perchè essa è fatta di uomini e donne a tutti i livelli ed è giusto che tutti si assumano delle responsabilita, nel bene o nel male.
Pensa ad un’azienda, dove vai a lavorare, devi dare il massimo per farla funzionare, dove c’è rispetto tra le persone, dove tutti partecipano agli utili e collaborano per farla funzionare al meglio, non dove comunque vada il datore di lavoro deve guadagnare e gli operai anche se non percepiscono lo stipendio per qualche mese, devono resistere perchè c’è la crisi.
Ma la crisi, se c’è è da ambedue le parti e non da una parte sola e per affrontarla non si deve per forza ridurre il personale, bisogna aumentare gli ordini piuttosto e non mi vengano a raccontare che non è possibile perchè il mercato è saturo, devono cambiare la mentalità e pensare che in un mondo globalizzato c’è un mezzo molto potente che viene in nostro aiuto e questo mezzo è il web.
Cambiare mentalità, è il primo passo da fare verso il futuro, se si rimane indietro tra un pò si verrà tagliati fuori dal sistema, molte aziende falliscono ai cambiamenti, perchè hanno paura di investire adeguatamente in formazione, pensano che sia uno spreco di risorse, ma i migliori investimenti che si possono fare, sono proprio quelli, sono la formazione dei collaboratori, perchè avere una base solida, è il primo passo per il successo.
Oggi che è il primo maggio, festa di tutti i lavoratori, bisogna riflettere sul mondo del lavoro che cambia e modificare il modo di pensare, basta con ideologie che non servono a nessuno e concentriamoci di più sull’uomo.
Basta contrasti tra lavoratori e “padroni”, ci dovrebbero essere solo uomini e donne che lavorano per il bene comune e non per arricchirsi.
Oggi, è anche la festa di beatificazione di un grande uomo, che ha lottato per i diritti dei lavoratori, essendo stato anche lui uno di essi in gioventù.
Quall’uomo venuto da lontano, ha sofferto e patito i giorni bui della guerra e delle persecuzioni, ed è stato scelto da Dio per diventare un esempio per l’umanità intera, ha unito molti popoli.
Quell’uomo che ha sofferto fino alla fine dei suoi giorni, ha lasciato una testimonianza tangibile del suo passaggio, tanto che presto sarà Santo, quell’uomo è il nostro caro Papa Giovanni Paolo II, adesso Beato.
Molte frasi celebri, lo hanno contraddistinto, una tra le tante:
“Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro“. Giovanni Paolo II