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Convivere con la violenza e la sopraffazione di un'occupazione abusiva di case. Ecco cosa succede a Via Cerruti a Ponte di Nona

Creato il 19 agosto 2013 da Romafaschifo
Vi invitiamo a leggere tutta questa testimonianza da Nuova Ponte di Nona dove una palazzina di proprietà Caltagirone è stata occupata qualche tempo fa. Vi invitiamo a farlo per capire cosa significa convivere con la prepotenza, la sopraffazione, la violenza coperte dal potere a tutti i livelli e, per di più, travestite da bisogno e indigenza. Cliccate sui collegamenti ipertestuali perché ogni affermazione è suffragata da materiali aggiuntivi. Per mantenere quanto più possibile alta la concentrazione su questo argomento (ma su tutte le occupazioni abusive in generale in città) oggi non pubblicheremo alcun altro contenuto che questo.
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Occupazione illegale dello stabile di Caltagirone in via Valentino Cerruti a Nuova Ponte di Nona, facciamo un po’ il punto della situazione dal punto di vista dei cittadini “legali” (come ci hanno definito i media) di Nuova Ponte di Nona. Da qualche giorno è passato il 6 agosto e quindi sono passati 4 mesi da quando questo atto illegale, denunciato dai cittadini, dal costruttore e da diversi comitati di quartiere di zona è cominciato. Nonostante la contrarietà e la denuncia dei cittadini le istituzioni non ancora si sono né espresse ufficialmente né tantomeno sono intervenute. Sicuramente a livello non ufficiale sta accadendo qualcosa. Ma a noi cittadini, che lamentiamo le più serie ripercussioni da questa azione, non viene dato di sapere nulla. Le ipotesi rispetto a quello che sta succedendo le possiamo immaginare, magari basandoci sulle indiscrezioni o opinioni che alcune istituzioni interpellate ci hanno riferito. Da più parti ci viene detto che è necessario “legalizzare” la situazione. Ma cosa s’intende per “legalizzare”? Sui social network corrono voci in cui si parla di accordi tra Caltagirone e Comune per vendere la palazzina, addirittura qualcuno si spinge a supporre che questa azione faccia il gioco sia di Action (visibilità politica) che di Caltagirone (vendere al comune in un periodo in cui è difficile vendere). Ma “legalizzare” vuol dire condonare la situazione accettando di fatto l’illegalità compiuta da Action oppure ristabilire la situazione precedente all’occupazione? Quello che si sa è che diverse istituzioni (a livello regionale, comunale e municipale) anche sotto la spinta di azioni eclatanti degli occupanti appoggiati da Action hanno concesso incontri ai rappresentanti degli occupanti, in alcuni casi, arrivando a promettere stanziamenti di cifre utilizzabili (tra l’altro) per l’acquisto di immobili. Noi come cittadini abbiamo chiesto ufficialmente, oltre a che si ripristini lo stato delle cose precedente all’occupazione, di incontrare le istituzioni comunali. Il Comune non ci ha ancora nemmeno risposto! Abbiamo interpellato anche per via mail e sulle loro pagine Facebook le istituzioni nei nomi di Marino, Ozzimo (assessore alle politiche abitative) e Nieri (vicesindaco). L’unico a risponderci è stato Nieri, questa una delle sue risposte apparse sul suo profilo: Roma Capitale sta mettendo in campo ogni strumento utile alla risoluzione della grave emergenza abitativa in città, e la conseguenza del superamento di tale emergenza sarà anche la fine della stagione delle occupazioni. Ricordo, solo per amor di precisione, che fra le mie deleghe non è presente quella alla Casa, che ricade nelle competenze dell'Assessore Ozzimo, e che Roma Capitale non può espletare funzioni di 'ordine pubblico', ordinando sgomberi da edifici non si sua proprietà, visto che mi era stata sollecitata anche un'azione del genere. Per me le questioni sociali devono restare tali, comunque, non possono essere trattate come questioni di ordine pubblico. Tutto ciò premesso, io non ho mai negato alcuna richiesta di incontro a una vostra delegazione. Per cui, se siete interessati ad incontrarmi per parlare più diffusamente dell'argomento, potete tranquillamente chiamare la mia segreteria….” Non c’è una risposta al problema specifico e non si affronta nel particolare la questione occupazione Via Cerruti. Nieri dice che stanno provando ad affrontare la questione sociale dell’emergenza abitativa come se questo potesse risolvere l’occupazione di Via Cerruti. Ammesso e non concesso che questo accada, e nel frattempo? Cosa si fa per i cittadini “legali” di via Cerruti? Il comune sembra voler vedere questa occupazione solo come una problematica sociale (limitandosi, di fatto, e, secondo noi erroneamente, ad individuare come causa di questo atto solo l’indigenza degli occupanti) senza considerare le richieste e le istanze dei cittadini “legali” di via Cerruti. Caltagirone afferma di aver fatto la denuncia e di aver richiesto lo sgombero della palazzina, ma allora perché il prefetto non interviene? Se Caltagirone ha chiesto legittimamente lo sgombero di una sua palazzina perché non lo si esegue? Fossi in Caltagirone sarei nero, qualcuno, a parte noi, ha mai chiesto al costruttore cosa ne pensa di questo ritardo? Chi è che blocca l’azione che dovrebbe ristabilire l’ordine pubblico? Perché di ordine pubblico si tratta checché ne dica Nieri o l’amministrazione capitolina. Chi sono le persone che sono irrotte nella palazzina sfondando porte e finestre e appropriandosene? Questi sconosciuti ci abitano vicinissimi, lo fanno illegalmente con allacci di fortuna, non a norma e senza sicurezze, si sono barricati dentro proteggendo la palazzina con materiali da incendiare nel caso di uno sgombero, e tutto questo a 20 mt da altre palazzina abitate regolarmente. Da quando gli occupanti sono arrivati accadono periodicamente eventi inspiegabili che non possiamo ricondurre oggettivamente agli occupanti ma di cui la concomitanza temporale con l’occupazione lascia quantomeno pensare. Ne sono esempio il ritrovamento di ricordini maleodoranti davanti ai nostri garage, lo smontaggio delle cellule dei cancelli automatici, oppure il taglio dei fili delle nostre antenne oppure il furto degli estintori. A parte questi eventi, continuano gli sfottò, le diatribe combattute sui social network e la tensione tra i vicini è alle stelle. A Luglio i cittadini tutti (occupanti e “legali”) si sono ritrovati un finto ordigno sotto casa. Cosa sono queste se non questioni di ordine pubblico? Perché ci si ostina a vedere le cose in un certo modo nonostante l’evidenza? Qualcuno ce lo dovrebbe spiegare…..e invece, le istituzioni tacciono! Questa è la situazione! Immaginiamo e speriamo che qualcuno stia lavorando per risolvere il problema “via Cerruti”, dopo tutte le segnalazioni, lamentele denunce e gli esposti dei cittadini e dei Comitati di Quartiere. Ma i cittadini di via Cerruti ancora attendono e nessuna istituzione comunale ha risposto alla loro indignazione, alla loro richiesta di legalità e di difesa dei propri diritti. Intanto noi continuiamo a convivere con il problema occupazione. Si fa i conti con un’assurda questione che premia azioni illegali a discapito di chi a pochi metri fa ogni giorno sacrifici enormi per essere in regola e costruire il proprio futuro e quello della propria famiglia. Si fa i conti con un degrado dilagante e con l’impossibilità di affittare o vendere gli appartamenti limitrofi, si teme la svalutazione dei nostri risparmi, si è costretti a pagare il doppio del condominio per una clausola contrattuale che ci costringe a pagare la parte condominiale degli invenduti (che resteranno tali finché non terminerà l’occupazione abusiva). Ed infine, si teme per la nostra incolumità (come è accaduto la sera del finto ordigno) mentre continuano gli sfottò e le provocazioni dai balconi. Intanto gli occupanti sono sempre più padroni della situazione. All’inizio di agosto hanno allestito una piscina davanti alla palazzina occupata, a dispetto della loro sbandierata indigenza hanno installato più condizionatori di quanti ne sono presenti nei palazzi affianco regolarmente abitati, in alcuni casi hanno due lavatrici su un balcone, ospitano nei loro garage moto di grossa cilindrata, oltre ad esibire telefonini di ultima generazione eccetera e eccetera. Noi dai nostri balconi osserviamo con incredulità paragonando la realtà osservata ai racconti a sostegno delle tesi degli occupanti. Guardiamo con incredulità lo sperpero d’acqua effettuato dagli occupanti che lavano per decine di minuti la strada per attenuare la calura, per riempire le piscine, per lavare le proprie auto, giustificando tali azioni con: “tanto l’acqua non la paghiamo!” Esatto! L’acqua, come la corrente per i condizionatori, come la spazzatura, come qualsiasi altra spesa o tassa sulla casa, non la pagano. Questo li autorizza a sprecare così come accade per l’illuminazione del palazzo . Sono occupanti, e l’allaccio abusivo a tutte le utenze è a carico della collettività, cioè a carico nostro! Questo ci sembra profondamente ingiusto! Dopo il danno pure la beffa! Inoltre, questo per noi è un ulteriore dubbio sulla veridicità della sbandierata indigenza. Supponiamo che chi sia stato veramente indigente dovrebbe sapere cosa vuol dire non avere l’elettricità e l’acqua e quanto questa possa essere preziosa e dovrebbe aver CHIARO il giusto valore non sprecandola in modo tanto dissipatorio. Tutto questo è stato segnalato non per svalutare l’emergenza abitativa o denigrare chi realmente ha bisogno, ma per contribuire ad una lettura della situazione via Cerruti oggettiva che non sia limitata ai comunicati stampa di Action. A noi poco importa se gli occupanti posseggono o possano permettersi moto, lavatrici, condizionatori, iphone 5, grandi televisori al plasma, quello che per noi conta è che questa faccenda venga trattata alla luce del sole e che sia detta la verità. Tra gli occupanti ci sono ragazze che hanno deciso di occupare perché a 18 anni volevano andare via di casa. Questa è emergenza abitativa? Le istituzioni non possono non sapere o comunque debbono sapere che, in realtà, nell’occupazione di via Cerruti, dichiaratamente fatta per le persone indigenti, c’è molto altro e forse anche cose che dai nostri balconi non si riesce a vedere e fotografare. Ma chi è che sa chi c’è dentro veramente? Chi è che controlla? Chi è che decide se questo deve andare avanti? La domanda che da 4 mesi ci poniamo è: “dove sono le istituzioni?”. Noi che non crediamo nelle azioni di forza e contro la legge, noi che abbiamo ancora fiducia nelle istituzioni, e che siamo anche costretti ad averne, ci chiediamo perché le istituzioni non intervengono, perché in questa periferia i diritti dei cittadini “legali” sono così difficile da far rispettare? Daniela O. Abitante di via Cerruti P.S. Le foto e le testimonianze sono state raccolte con il contributo di tutti i residenti di via Cerruti e di Nuova Ponte di Nona. Alcune foto e video sono stati esclusi per il rischio di ritorsioni perché avrebbero potuto far ricondurre all’autore della ripresa. Anche questa è una conseguenza dell’occupazione abusiva.    

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