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Convoy – Mad Max ne andrebbe fiero

Da Videogiochi @ZGiochi
di Ivan "Kira90kk" Borriello

Trampolino di lancio per i nuovi progetti, Kickstarter è terreno fertile per nuovi prodotti videoludici: spesso gli sviluppatori indipendenti che si affidano a questa piattaforma per accumulare risorse, grazie ai giocatori che vogliono credere nei loro progetti, finiscono con il creare giochi non all’altezza delle aspettative, ma ancora più spesso la situazione si capovolge in maniera così repentina da lasciare a bocca aperta anche i giocatori più esperti e che non si fanno ammaliare facilmente dai nuovi progetti indie che questa generazione ha da offrire. Oggi vi parleremo di Convoy, titoli sviluppato dai ragazzi di Convoy Games, piccolissimo studio che si è impegnato per rievocare una delle leggende del mondo post-apocalittico, unendola ad uno stile grafico che ha sempre tanto da offrire e amalgamando il tutto con meccaniche semplici ma efficaci, in grado di donare immediatezza e divertimento. Andiamo a vedere nel dettaglio cosa ci si prospetta e quali sorprese hanno intenzione di donarci gli sviluppatori.

convoy-logo

LA CADUTA SU OMEK PRIME

A bordo della nostra nave colonia, la Mercury, siamo avventurieri senza meta nello spazio inesplorato, quando un guasto tecnico ci costringe a tentare un atterraggio di emergenza su uno dei pianeti più inospitali di sempre, dove la fauna indigena si è evoluta in modo da considerare le corse automobilistiche l’unica vera ragione di vita. In questo scenario apocalittico che ricorda non troppo velatamente l’ambientazione di Mad Max, saremo i protagonisti di una continua gara all’ultimo sangue in cui solo il più forte avrà la possibilità di sopravvivere un giorno in più e dove il carburante e le parti di ricambio sono le uniche cose che contano. Il nostro scopo sarà quello di recuperare il maggior numero di parti meccaniche, utili a riparare la Mercury, così da poter ripartire verso il vuoto abisso nero. Un incipit che ricorda in tutto e per tutto, nave spaziale a parte, il sopra citato Mad Max, famoso film degli anni ’70-80, che presto vedrà un seguito nell’omonimo videogame di Bethesda. Insomma, pare chiaro quindi che gli sviluppatori abbiano intenzionalmente estratto una miscela vincente da un prodotto ben conosciuto per cavalcarne l’onda, o più semplicemente tentato di approfondire un’esperienza che in passato ha ammaliato schiere di cinefili che vogliono solo poter salire su un bolide per percorrere la propria strada in un mondo dove la giustizia è una mera favoletta per bambini. A tutto questo va ad aggiungersi uno stile molto particolare, sia grafico che di gameplay, uno stile che ricorda quello utilizzato in FTL, gioco strategico ambientato nello spazio dove al giocatore veniva data la possibilità di gestire in maniera molto profonda le risorse della propria nave e la strategia di ogni combattimento. In un certo senso Convoy fa sue queste meccaniche dando al videogiocatore un’ampia scelta di situazioni da affrontare in numerosi modi, compresi quelli meno violenti, che pur non garantendo un divertimento totale hanno dalla loro la possibilità di accrescere il capitale del convoglio. Non solo Convoy fa sue alcune meccaniche di FTL, ma ne assorbe totalmente lo stile grafico, dominato da pixel che non tolgono nulla allo scenario o ai particolari di gioco, ma che ne accentuano l’originalità. Ammettiamo che al giorno d’oggi i giochi che utilizzano questo particolare stile sono moltissimi, ma non ci sentiamo ancora sommersi da questi prodotti fino al punto da odiarne lo stile grafico, che tutt’oggi ci affascina e ci diverte.

La schermata di gioco appare pulita e ben caratterizzata, con l’unica finestra che ci affaccia sul mondo alieno, situata al centro di un riquadro pieno di spie e tasti che donano al giocatore la sensazione di trovarsi difronte ad un cyber-computer tramite cui godere di tutto lo splendore polveroso del mondo sottostante. Al centro della mappa di gioco, l’icona che simboleggia il nostro convoglio, formato da mezzi davvero ben caratterizzati e totalmente personalizzabili durante la campagna. La mappa è utile per gli spostamenti da una zona all’altra alla ricerca di quest, missioni che potranno essere recuperate in maniera randomica durante l’esplorazione del mondo o raggiungendo le antenne satellitari sparse per il deserto che simboleggeranno i punti di interesse più importanti e che spesso ci apriranno la via verso missioni principali con loot maggiore. I combattimenti sono la colonna portante dell’esperienza e rappresentano una piccola evoluzione in termini di scenario di battaglia, o almeno così ci è parso a noi. Questi avranno luogo sulla strada, proprio durante una corsa al cardiopalma lungo un percorso di terra battuta che ci vedrà mischiati tra nemici e alleati; tutto si svolgerà in tempo reale dando ben poco spazio alle strategie troppo complesse. Tra polvere e pixel saremo costretti a buttare fuori strada i nostri avversari, e vincendo questi scontri avremo modo di recuperare materiali, armi e carburante, tutti oggetti utili per potenziare il nostro convoglio accessoriandolo con armi a distanza come mitra e lanciafiamme o speroni e paraurti spessi e pesanti. O anche potenziare la nostra nave, per garantirci una veloce partenza da questo mondo così ostile.

Sfortunatamente a discapito di queste piccole novità in termini di combattimento e dialoghi a risposta multipla che ci apriranno diverse vie per completare le numerose quest, la pecca più grossa del gioco è la ripetitività delle situazioni, che spesso si susseguiranno con una cadenza troppo regolare per essere godute al massimo; fin troppo spesso ci siamo trovati a saltare i dialoghi più lunghi per arrivare direttamente al premio finale o allo scontro diretto, così da riuscire a divertirci il più possibile prima di cadere nella noia che il gioco porta dopo una manciata di ore dopo l’avvio. Ebbene sì, per ora il pacchetto che ci è stato mostrato non ha portato solo gioia nei nostri schermi, ma anche un po’ di perplessità, legata appunto alla ripetitività del gioco. Speriamo che tutto si risolva, ma per il resto non possiamo dirci delusi, anzi, a livello grafico e sonoro Convoy è sicuramente ben curato, qualche pecca a livello di gameplay c’è, ma tutto è riconducibile – almeno al momento – allo stato di sviluppo arretrato. Nulla di irreparabile insomma, aspettiamo quindi l’anno prossimo per capire meglio cosa ne sarà di questo interessante progetto.


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