A cura di Dario Bentivegna
Eccoci al nostro appuntamento mensile, il secondo per ora, con Cool Britannia, la rubrica che si occupa di trend e fashion news d’oltre Manica.Questa volta l’attenzione e’ puntata sullo street style visto in giro per Somerset House dove si tengono alcune delle maggiori sfilate della London Fashion Week.
La celeberrima e blasonata Dame Vivienne Westwood, alla vigilia della sua sfilata, si e’ scagliata contro il ‘dress sense’ delle nuove generazioni, affermando che la gente per strada non le e’ mai sembrata cosi’ brutta, conformista e clonata come quella attuale. Non so le ragioni di questo attacco – bisogno di avere titoli sui giornali o voglia di una collaborazione con H&M?- ma so che sicuramente si sbaglia visto che, sopratutto per le strade di Londra e’ possibile ancora vedere moltissimi stili diversi e quel tipico mix di eleganza informale tipica dell’atteggiamento ‘cool’ brittannico.
Diamo uno sguardo ai look piu’ interessanti che hanno popolato la fashion week, scartando quelli che si sovrappongono alle maschere di Carnevale – queste sono le creature che lo fanno giusto per essere paparazzate dai street photographers.
Fur, fur, fur.
La temperatura a febbraio su Londra non e’ di certo mite e la pelliccia (rigorosamente ecologica=sintetica) e’ l’opzione piu’ popolare e fashion per essere vestite ad hoc per sgambettare tra una sfilata e l’altra, un evento e l’altro ed essere pronte in caso di uno scatto improvvisato dalle decine di fotografi in cerca di outfit originali.
Dal parka con interno e collo in pellicia, al cappotto con cappuccio in stile peluche, all’intramontabile stampa maculata, la parola d’ordine e’ ‘keep warm’ ( stare al caldo).
Pantalone a sigaretta.
Oltre a cercar di non morir di freddo durante la Fashion Week, un’altro must e’ la comodita’ (relativa) di cio’ che si indossa – ricordiamoci le parole di Anna dello Russo : ‘ Se ti metti comoda non ottieni il look’.
Un giusto compromesso e dato dal pantalone a sigaretta, dal taglio netto, dal colore acceso o con stampe vivaci e abbinato sia a decollete’ ton sur ton, sia un paio di Oxford, raso terra ma classiche e ad una maxi borsa o un maxi maglione.
Un tocco di ’60 e ’70.
Nonostante la globalizzazione e i mega store di H&M, Zara e Primark che, secondo alcune correnti di pensiero ( vedi la Westwood) appiattiscono e abbruttiscono lo stile individuale nello street style londinese sono ancora visibili gli echi degli anni ’60 e ’70.
Basta poco, un particolare, un accessorio od un capo di abbigliamento azzeccato per aggiornare il mood della swinging London di Mary Quant, i Beatles ed il punk.
Eyeliner marcato, una frangetta fitta e squadata, un borsalino in testa e voila’… ecco una Twiggy in versione 2012. Se invece sopra ad un vestito femminile e ricamato, od una gonna plissettata si aggiunge un chiodo di pelle abbiamo degli outfit dal tocco punk ma addolcito che richiamano alla mente Sid Vicious ed i Sex Pistols.
Come dimostrato le affermazioni della Dame Westwood sono state piu’ che confutate e si puo’ tranquillamente affermare che lo street style britannico e’ ancora vivo e vegetoe sopratutto creativo ed inviduale.
Il prossimo mese uno speciale sulle festivita’ pasquali, sempre made in England. Of course.
Dario Bentivegna
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