Immagine di repertorio
Dopo mesi di incertezze i curatori fallimentari hanno redatto lo stato del passivo della Cooperativa Di Vittorio. Dalla sua lettura si ha conferma di quanto da questo blog più volte asserito circa l'inconsistenza della notizia divulgata ad arte dai sindaci interessati di una ricaduta catastrofica sui comuni stessi nel caso di fallimento. (vedi articolo del 23 novembre 2014).
Una ricaduta definita devastante che in realtà era legata semplicemente all'estremo tentativo dei sindaci di ottenere la convalida dell'amministrazione controllata che mirava a salvaguardare i crediti delle banche nei riguardi della cooperativa a scapito dei crediti di altri fornitori e dei soci prestatori.
In questo modo si sarebbero "coperte" operazioni di finanziamento dubbie nella forma e nella sostanza: finanziamenti coperti da ipoteche su terreni di proprietà dei comuni e non della Cooperativa.
Operazioni di questo tipo possono avvenire solo in forza di un atto notarile che tutti gli interessati non dovevano e potevano firmare o validare.
L'estraneità dei Comuni o dei suoi dirigenti e/o funzionari a tutto questo è da provare. Nel caso di Fidenza questo aspetto è già da tempo che attende una risposta a seguito di precise richieste dell'opposizione consiliare.
Qualora il passivo fosse omologato, e non c'è motivo che non lo sia, il debito ipotecario delle banche si riduce di 14.455.000 euro che in parte troveranno collocazione nella massa dei crediti chirografari mentre euro 940.000 vengono totalmente stralciati.
I famosi 27.000.000 non graveranno più sui comuni e tutto questo , in forza delle regole del riparto finale, consentirà ai soci di ottenere un consistente miglioramento della percentuale di rimborso rispetto a quanto promesso dal piano concordatario.
Il terrorismo mediatico dei sindaci rimane e di questo dovranno dar conto ai cittadini.