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Copenhagen: Christiania

Creato il 30 luglio 2010 da Vomitoergorum @Old_Glory

Copenhagen: Christiania

Ingresso del Christiania (fonte foto: Wikipedia)

Ecco che arriva un po' di nostalgia. Questa estate non farò nessuna vacanza, ma mi è tornata alla mente quella organizzata nel 2008, una vera e prorpia zingarata con pulmino a noleggio, diretti senza meta in Europa. Il periodo era proprio questo, e due anni fa precisi eravamo in viaggio sulle strade (e sui ponti) danesi. Alcuni fondisti hanno già fatto el vacanze, altri sono adesso a Lisbona, altri come me resteranno a Piombino. Ma i ricordi sono vividi. Voglio parlarvi di una tappa specifica di questa gita che mi ha colpito particolarmente: il quartiere di Christiana a Copenhagen.
La Danimarca tutta, capitale compresa, mi è sembrata una nazione decisamente ordinata, pulita e con una popolazione simpatica e che si prestava bene ad accogliere i turisti. Dopo aver visitato il centro e le mete turistiche tradizionali, ci apprestiamo ad avvicinarci al su citato quartiere, che comunque resta una delle mete turistiche più ambite (dopo almeno la delusione della "sirenetta"). Conoscevo già, quella struttura, pur non avendola mai visitata, ed anche parlanndone con gli amici qualche volta è saltata fuori. Ma finalmente posso dire di esserci stato ed averla "vissuta" per qualche ora.
Ma cosa è Christiania?
E' una zona della città di Copenhagen occupata ed autogestita dagli inizi degli anni 70. Prima era un territorio militare, ed è stato occupato da ex 68ini un po' nostalgici che hanno saputo darsi un'organizzazione e "distaccarsi" dal mondo politico che li circonda.
Il cartello di legno all'entrata non ha niente di particolarmente suggestivo: sembra quello relativo all'ingresso di un qualsiasi parco giochi. Una volta volta entrato, però se ti volti a guardarlo trovi la scritta "You are now entering the EU" che dopo aver girato in lungo e largo il quartiere ha decisamente un suo perchè. All'interno è comunque vietato fare le foto, non ho capito però se in tutto il quartiere, o solo in alcuni punti. Per sicurezza ne ho fatte poche e solo con il cellulare. Entriamo comunque in Pusher Street e ti rivengono a mente le immagini di qualche giorno prima riguardanti la precisione ed il modo di fare tipico danese: a Christiania non è così. Non è sporco o disordinato, ma è semplicemente diverso. E' semplicimente fuori dalla Danimarca, è un qualcosa a parte. Se dovessi dare una mia valutazione non politica direi: peccato per il turismo. Già, peccato, perchè essendo una meta decisamente rinomata, in parte Pusher Street si è piegata a tutto ciò.
Prima di entrare mi aspettavo comunque i classici ragazzi "sbandati" da centro sociale (venivo da Berlino est inoltre) o qualche punkabbestia ed invece niente del genere, ma ragazzi, soprattutto di una certa età, un po' "figli dei fiori" , ma niente di troppo trasgressivo. L'aria emanava una sorta di bisbiglio con le note "peace & love". Tutto molto ben inserito nel contesto insomma, e che te la fa prendere bene. Se si prosegue e ci si addentra verso il canale (non so come si chiama), dopo aver notato qualche bar, addirittura ristorante, la fabbrica ed il noleggio di bici possiamo vedere i fantastici hippies che abitano nelle loro roulette o baracche riadattate, in completa e totale armonia, coltivando qualcosa (anche da mangiare) per terra.
Dopo aver poi dato un'occhiata alle bancarelle di "prodotti per turisti" ed acquistato qualche gadget è la volta di "nuove" scoperte: anche qui è possibile l'uso e lo spaccio di droghe leggere. Non so se la polizia chiuda volutamente un occhio, o se comunque la cittadina sia realmente semi indipendente, ma sta di fatto che puoi trovare e comprare hashish o erba, proprio come se tu fossi al Baba di Amsterdam. Sia dagli abitanti del quartiere (bussi e chiedi) sia in qualche negozio su pusher street. E' severamente vietato comunque l'uso di droghe pesanti, ribadito più volte ed espresso anche da alcuni murales che vedono il pugno che colpisce con violenza la siringa.
A mio avviso per coloro che capitano da quelle parti, è una tappa da non perdere.

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