di Nicola Pucci
Esaurita la parentesi olimpica di Sochi 2014 è tempo di rituffarsi nella quotidianità della Coppa del Mondo con gli appuntamenti di Kvitfjell e Crans Montana. I giochi sono ancora aperti, sia in campo maschile che in campo femminile, con Hirscher e Svindal a contendersi la sfera di cristallo e con Riesch che cercherà di respingere l’attacco alla classifica generale portato dalle giovani Weirather, Fenninger e Gut.
Jansrud trionfa in discesa libera – da gazzetta.it
Venerdì il week-end si apre con la discesa libera maschile, che va in scena sulla Olympiabakken dimezzata per volontà del capoccione del Circo Bianco, quel Gunther Hujara che fu nemico giurato di Alberto Tomba, complici le condizioni estive del manto nevoso. Ne vien fuori una sfida non troppo interessante da un punto di vista tecnico, con valori livellati e due vincitori a pari merito, il vichingo di casa Jansrud che è campione olimpico di supergigante e l’inatteso austriaco Georg Streitberger sceso a valle col pettorale numero 1 e che proprio su questo pendio vinse nel 2008 la prima gara in carriera. Sul terzo gradino del podio trova posto l’americano Ganong, resta lo spazio per annotare la buona prova di Varettoni che chiude nono, con Paris decimo e il norvegese di prima fascia, Svindal, che coglie un quinto posto che porta punti preziosi per la classifica generale. Magari, in condizioni ottimali, avrebbe potuto fare pure meglio.
Sabato si replica, altra discesa libera con partenza dal cancelletto del supergigante, il salto Russi in più ed un cronometro che va oltre 1minuto 20secondi. Scia bene il nostro Werner Heel, che su questo pendio vinse nel lontano 2008 la prima gara in carriera, e si piazzerà decimo; il campione olimpico Matthias Mayer va in testa ma è il francese Johan Clarey a segnare il tempo di riferimento, 1minuto 22secondi 52centesimi, in attesa dell’esibizione dei migliori velocisti. Col pettorale numero 16 tocca al canadese Eric Guay, quarto il giorno prima, che pennella le curve centrali da raffinato discesista quale lui è e per 35centesimi vince la gara. Jansrud, infatti, stavolta è fuori dal podio, Miller anche, Paris progredisce e chiude nono, Svindal è solo sesto. Hirscher, aspettando le prove tecniche, ha di che sorridere.
Kjetil Jansrud completa il suo week-end fortunato dominando il supergigante che lo vede al cancelletto di partenza con il pettorale numero 21. Fino a qual momento è in testa lo svizzero Kueng, che sopravanza Matthias Mayer di 7centesimi e Svindal di 18centesimi. Ma il campione olimpico della specialità ha la chiave di volta per individuare i segreti di una tracciato impegnativo e col tempo di 1minuti 31secondi 30centesimi abbatte il miglior cronometro per andare a conquistare la seconda vittoria in tre giorni. Si rivede tra i primi Matteo Marsaglia, in ripresa dopo l’infortunio e nono all’arrivo con un ritardo di 73centesimi, Paris e Fill chiudono in tredicesima e quattordicesima posizione mentre Innerhofer, come già nel supergigante di Sochi, non porta a termine la prova.
Andrea Fischbacher vince a Crans Montana – da brunchnews.com
Le ragazze trovano tempo perturbato a Crans Montana, si corre solo la discesa libera ed è risultato inatteso. Si impone infatti Andrea Fischbacher, veterana austriaca con all’attivo due successi in Coppa del Mondo e l’oro olimpico di supergigante a Vancouver 2010, non convocata per Sochi 2014. La ragazzona di Schwarzach im Pognau si prende una clamorosa rivincita sorprendendo Anna Fenninger, che già si apprestava a celebrare il trionfo: scende col pettorale numero 29, recupera nella parte finale del tracciato ed anticipa la connazionale di 15centesimi. Sul terzo gradino del podio sale Tina Maze, in buone condizioni di forma dopo i due trionfi a cinque cerchi, mentre fa sensazione il quinto posto dell’emergente ungherese Edit Miklos. Le azzurre navigano a distanza, con Daniele Merighetti che risulta la migliore con il dodicesimo posto finale.
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