La partita del PalaDesio, l’unica con un pubblico rispettabile e scaldato dal tifo dei supporter di Milano e da quelli venuti dalla Sardegna per la Dinamo, ha visto la squadra di Sacchetti partire meglio dopo la palla a due, con degli scatenati Logan e Dyson. Il 33-15, poi diventato 33-21 a fine primo quarto, fanno subito scattare l’allarme in casa Olimpia, apparsa piatta e con un’energia totalmente diversa rispetto ai sardi. Nel secondo quarto però il Banco di Sardegna perde smalto, le percentuali si abbassano e l’EA7 Emporio Armani rientra grazie ai canestri di Kleiza e soprattutto Brooks, l’unico a tenere in piedi la baracca nella prima frazione che si chiude sul 51-47 per i detentori del trofeo.
Il secondo tempo si apre con una bomba di Kleiza per il -1 di Milano (53-52) e tutto fa pensare che si possa andare punto a punto fino alla fine ma Sassari non si scompone, Dyson, Logan e soprattutto Sanders rimettono la mano sulla manopola del gas e producono un nuovo break per tornare a +15 (72-57). La partita resta comunque viva perchè l’Olimpia risponde con un 9-0 firmato da Ragland e da alcuni buoni spunti di James in difesa ma al 30′ è 77-66 per la Dinamo in virtù di una bomba di Brian Sacchetti a fil di sirena. Nel quarto periodo, dopo che la Dinamo si riporta a +15 sul 93-78 con una tripla di Sanders, l’Olimpia ha l’ultimo sussulto d’orgoglio e arriva addirittura a -6 sul 97-91 con le bombe di Moss e Melli ma sul possesso successivo Ragland commette fallo in attacco e Logan replica col canestro che chiude la gara.
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L’Olimpia alla fine ha 21 punti da Ragland e 18 da Marshon Brooks ma paga le troppe palle perse, 13, e il relativo impatto di Samuels e capitan Gentile, solo 5 punti in 16 minuti, limitato dai soliti problemi alla schiena. Daniel Hackett chiude con 12 punti, 9 rimbalzi e 6 assist ma il suo impatto è relativo e gli esterni di Sassari lo travolgono. La Dinamo ha “solo” tre uomini in doppia cifra ma sono tre ventellisti: Jerome Dyson, 27 punti con 11 su 16 ai liberi (12 falli subiti) e 6 rimbalzi, 20 di Rakim Sanders e 25 con 7 su 13 da tre di David Logan, nominato MVP del torneo.
Ovvio il rammarico in casa Olimpia Milano come sottolinea coach Luca Banchi:
“Sono molto deluso per l’epilogo e in assoluto per la fatica fatta per approcciare la gara fisicamente, tecnicamente ed emotivamente. Andava gestita con i nervi perché il loro stile di gioco ti impone di rimanere concentrati e calmi“.
Di umore certamente opposto coach Meo Sacchetti, protagonista di questo ennesimo successo sassarese:
“Abbiamo fatto un grandissimo primo tempo, poi onestamente ci aspettavamo il recupero di Milano: c’è arrivata anche ad un punto e la squadra ha dimostrato gli attributi. Abbiamo festeggiato un po’ troppo ma abbiamo meritato, regalando anche un bello spettacolo. Forse nei playoff sarà più difficile battere Milano, ci proveremo cercando di ottenere la migliore posizione possibile nella regular season“.
Ora ci si rituffa in campionato dove l’Olimpia Milano, campione d’Italia in carica, cercherà di conservare il primo posto che vale il fattore campo in tutti i playoff. La squadra di Banchi, che cambierà qualcosa attraverso il mercato visto che Meacham è in uscita, è praticamente fuori dall’Eurolega e dovrà subito resettare la testa e le gambe dopo la delusione delle Final Eight, la seconda dopo quella in Supercoppa, sempre per mano di Sassari. I sardi hanno fatto vedere di essere una squadra che su gara singola può battere tutti avendo giocatori con tanti punti nelle mani ma che, se steccano la serata, possono essere addirittura dannosi: sembrano la più seria candidata al ruolo di anti Milano ma ad oggi l’Olimpia, al netto di questa sconfitta, appare ancora leggermente favorita in una serie a 5 e a maggior ragione a 7 partite.
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