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Coppia: la trappola delle aspettative

Da Coach Firenze

delusione

Ci sono molti momenti in cui siamo delusi del comportamento del nostro partner, in quei momenti ci chiediamo: «Perché ha fatto questo?», «Come mai non ha risposto in quel modo?» .Ce lo domandiamo perché non ha fatto ciò che noi ci saremmo aspettati, provocando una delusione.

Le regine delle aspettative siamo proprio noi donne! Sappiamo esattamente come il nostro partner si dovrebbe comportare, nei minimi dettagli… e difficilmente abbiamo margini di tolleranza.
Siamo alla ricerca di sorprese continue! Le sorprese piacciono a tutti, ma solo quando sono sorprese piacevoli: gradiresti la sorpresa di trovare il tuo partner in compagnia di un altra?
Pensiero abbastanza comune è che per essere felici bisogna limitare le aspettative!
Io non sono molto d’accordo su questo, perché vedo poco stimolante smettere di avere aspettative. Preferisco provare a smettere di soffrire per le aspettative non realizzate.

Cominciare a focalizzarsi sulle aspettative che siamo riusciti a realizzare mi sembra più produttivo che piangere dietro a quelle non soddisfatte. Spesso però le aspettative che si realizzano passano nella normalità! Allora domando che cosa le aspettavamo a fare?

;-)

Questa dinamica è ben riconoscibile anche nel rapporto di coppia: diamo molto peso a ciò che il nostro partner non ha fatto deludendo le nostre aspettative, piuttosto che ricordarci quello che ci ha reso felici, ma che abbiamo considerato normale e scontato. Per esempio, rientri a casa e la tua partner ha stirato tutte le tue camice, preparato una cenetta con i fiocchi, pulito la casa, portato fuori il cane e tu magari noti – soltanto – che non ha pagato un bollettino postale.

Se ci aspettiamo che l’altro ci soddisfi al cento per cento, ma egli riesce a farlo all’ottanta, spesso ci lamentiamo di quel venti mancante senza apprezzare ciò che è riuscito comunque a fare.  Quelli che … preferiscono essere delusi «venti» che soddisfatti «ottanta».

Se le aspettative deluse dal tuo partner sono troppe prova a domandati:

In che modo mi sono espresso? Ho preteso che  comprendesse le mie aspettative? Oppure mi sono aspettato che le indovinasse?

Avere un’aspettativa senza esplicitarla è come recarsi alla stazione senza aver consultato l’orario dei treni, andare su un binario a caso e attendere che arrivi il treno giusto, diretto verso la direzione giusta… e poi arrabbiarsi se questo non avviene.

Siamo così convinti che le nostre aspettative siano lecite e dovute che, se queste vengono disattese, ci sentiamo legittimati a rimproverare il malcapitato, piuttosto che confrontarci con lui riflettendo sull’accaduto e esplicitando ciò che ci aspettavamo.

In qualche caso la rincorsa all’aspettativa disattesa diventa una sorta di esorcismo per evitare di gioire di ciò che abbiamo o che invece ha “funzionato” benissimo …come se la ricerca di farsi del male fosse più lecita e più facile di quella di farsi del bene!

Le cose che succedono non possiamo cambiarle nemmeno se abbiamo immaginato che fossero diverse, e non è arrabbiandosi che troviamo la soluzione giusta per proseguire. Cominciare con l’accettare che le cose siano andate non proprio come ce le aspettavamo e chiedersi “ok! (respiro J ) … quindi ora che posso fare?” … può essere un buon inizio.

Smettere di avere aspettative è come tagliarsi una parte di futuro, smettere di  focalizzarsi solo su quelle non risolte invece può essere un buon modo per migliorare il nostro stato d’animo, e permetterci di lavorare con serenità ad affrontare le difficoltà.

Buon viaggio



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