Coprifuòco
Composto di coprire e fuoco, sul modello del francese couvre-feu.
Anche, popolare, coprifòco.
Sostantivo maschile.
1. Usanza medievale per cui, a una determinata ora della sera, gli abitanti di una città erano tenuti a coprire il fuoco con la cenere per evitare incendi.
Il segnale (suono di campane o altro) con cui si ricordava l’inizio del coprifuoco.
2. Divieto straordinario alla popolazione civile di uscire durante le ore serali e notturne imposto dall’autorità militare o civile per motivi di ordine pubblico, in situazioni di emergenza o di guerra.
(estensione, scherzoso) Non vengo al pub, mia madre ha messo il coprifuoco.
Una (parola) giapponese a Roma
Juggernaut [dZaggernot]
Voce inglese, dal sanscrito Jagannatha ‘Signore del mondo’, composto di jagat- ‘mondo’ e natha ‘protettore’..
Sostantivo maschile invariabile.
1. (religione) Appellativo di Krishna, la cui immagine è riportata annualmente in processione su un enorme carro.
2. (politica) Idolo, feticcio ideologico, specialemtne nell’uso di Karl Marx e del marxismo.
Tarantèlla
Forma dialettale per tarantola, con allusione alle convulsioni che si ritenevano provocate dal morso della tarantola o alla danza che in alcune regioni si faceva come cura di quel morso; per il significato di rete da pesca attraverso la ragnatela della tarantola.
Sostantivo femminile.
1. Danza cantata tradizionale e popolare dell’Italia meridionale, caratterizzata dal movimento e dal ritmo vivacissimo, accompagnata da vari strumenti e, in particolare, dal tamburello a sonagli suonato dagli stessi danzatori.
2. Rete a doppio tramaglio per la cattura di pesci presso le coste.
Il vostro curatore non se ne capacita, ma sembra che tarantella non sia stata mai riportata tra le parole derivate da animali.
Diciassettesimo libro, quarto indizio
Ma l’iniziatore di tutto è colui che diventerà il manager del gruppo: è lui che deciderà di formare il gruppo a partire da due musicisti, che deciderà quale musica suonare, che troverà gli altri i musicisti, che lavorerà non poco per mantenere in piedi il gruppo e fare che non si sfasci prima ancora di formarsi.