- Non credi che le storie siano più ricche con i dialoghi?, gli chiese la voce interiore, la più chiacchierona tra i due.
- Sì, anche se mi secca darti ragione. Penso che sia il modo più intelligente per disseminare particolari della trama o caratteristiche dei personaggi lungo il racconto. È molto più naturale per chi legge scoprire i dettagli dalla voce di terzi anziché attraverso lunghi soliloqui dello scrittore narratore. Ma è anche molto più difficile, non dimentichiamolo.
- Quindi si tratta più di una tecnica narrativa che di un’esigenza intima?, lo incalzò la voce che, provenendo da dentro, ne sapeva qualcosa. Si versò da bere da una bottiglia di birra semivuota, definirla semipiena sarebbe stato troppo ottimista considerando il rapporto tra la voce e l’involucro vivente che la ospitava.
- Non so. Potrebbe trattarsi di un fattore di timidezza. Non parlo molto di mio, figuriamoci quando cerco di descrivere sentimenti complessi anche attribuendoli a personaggi inesistenti.
La voce rilesse quelle parole che l’involucro aveva scritto. Avrebbe voluto cancellarle, ma non era granché con i software di videoscrittura.
- Non ti accorgi che già faccio fatica a rispondere a te, con tutte le domande che mi fai?, si rivolse alla voce un po’ bruscamente.
Il loro rapporto, specie la mattina presto, quando la voce poteva incalzarlo senza rischiare alcun contraddittorio visto lo stato di dormiveglia, lasciava a desiderare.
- E poi non so nemmeno come si fa, se devo usare le virgolette, i trattini o i caporali. Se per ogni frase devo specificare da chi è pronunciata o se è sufficiente l’alternarsi degli interventi per far capire a chi legge chi sta parlando, le disse. – Anche solo se è meglio mettere il trattino alla fine.
La voce gli suggerì che poteva essere sufficiente prendere spunto dai libri che leggeva, o anche solo cercare su Internet quali fossero le regole tipografiche. Ma non era necessario. Lui si stava accorgendo che i dialoghi così scoperti rischiavano di essere troppo esposti. Nudi. Privi di ogni difesa e, alla fine, pure retorici. Meglio metterli al chiuso e lasciarli nel discorso indiretto. Più facile. Ma questo, alla voce che aveva dentro, non lo disse mai.
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