Qualche giorno fa è passato presso Nicholson’s, una piccola casa d’aste inglese, questo dipinto, intitolato pietosamente Dietro il porcile (qui, ma non so se bisogna essere iscritti al sito; qui è il sito della casa d’aste, ma non sono riuscito a trovare il lotto):
17th Century Dutch School
Behind the Pig Sty
Oil on Panel, Unframed, 8.25” x 11.25”.
Dice che è del Seicento, ma non credo proprio, mi pare un paio di secoli più avanti, per quanto in finto stile seicentesco.
Comunque è certamente fiammingo: zoccoloni olandesi, cappello alla fiamminga, lunga pipa sottile…
Insomma, un quadretto fiammingo senza pretese.
Lo squisito soggetto mi fa tornare alla mente un quadro di collezione privata riminese, assegnato a Domenico Maria Canuti da Simonetta Stagni nel 1980 e poi ripubblicato nella monografia del 1988:
C’è proprio bisogno che sia Canuti?
Si dice che sia un quadro bolognese anche per una certa consonanza di intenti con Giuseppe Maria Crespi e Giuseppe Maria Mitelli.
Ma io questa consonanza proprio non la vedo.
Con rispetto parlando, Crespi un contadino cagante non lo ha mai dipinto, e non credo gli sia mai passato per la testa.
A parte il fatto che è necessario riportare in area fiamminga la fonte di ispirazione, mi chiedo se non sia il caso di ripensare anche le ragioni di stile.
Vabbeh, ci siamo dilungati anche troppo.
Tiriamo lo sciaquone il sipario su questi ameni quadretti.