Ricordo che un po’ di anni fa, almeno nel mio giro di amicizie, la cucina francese era molto apprezzata e praticata. Ci piacevano molto le sue cremosità, gli abbinamenti un po’ insoliti, l’uso generoso della panna che ammorbidiva tutti i sapori.
Poi il vento è cambiato, la cucina mediterranea ha giustamente riscoperto il suo fascino e il suo valore, e le ricette prima preparate con regolare frequenza sono state pian piano dimenticate …
Non so dire perché improvvisamente mi è venuta voglia di cucinare il coq au vin, il pollo al vino, e rileggendo la ricetta classica ho, con piacere, capito che si poteva facilmente aggirare il contributo francese (e calorico) per farne un piatto adatto alle tavole di oggi.
E’ solo un po’ lunghetto, a cominciare dalla marinatura
Gli ingredienti:
- 1 pollo (e qui, non ce n’è, migliore è il pollo e ancora migliore sarà il risultato finale)
- 20 cipolline (circa)
- 20 funghi champignon (circa)
- 3-4 cucchiai di olio evo
- 1 noce di burro
- 2 cucchiai di farina
- 1 cucchiaio di dado
Marinatura
- Mezza bottiglia di vino rosso robusto (andrebbe il Bordeaux …)
- 1 rametto di rosmarino, 1 di salvia, 1 foglia di alloro
- 2 carote
- 1 scalogno
- 10 grani di pepe nero
- 5 bacche di ginepro
- 2 chiodi di garofano
Tempo di preparazione: ½ ora + 12 ore per la marinatura + 1ora e mezzo di cottura
Almeno 12 ore prima di cucinarlo, ho messo il pollo a pezzi in un contenitore ermetico capiente, l’ho coperto con il vino, ho aggiunto gli altri ingredienti della marinatura (le carote e lo scalogno a fettine) e ho messo tutto in frigorifero.
Mi sono portata avanti con le verdure: ho pulito le cipolline (per non piangere fino allo sfinimento, io le sbuccio tenendole dentro l’acqua di una ciotola, e conservo nell’acqua anche quelle pulite) e i funghi (ho tagliato via le estremità terrose dei gambi, quindi ho messo tutto a bagno e sciacquato due o tre volte).
Al momento di cucinare, ho preso una pentola di terracotta molto capiente, ho sciolto il burro a calore abbastanza vivace e ho fatto rosolare le cipolline per 7-8 minuti. Ho tolto le cipolline, aggiunto l’olio e messo i pezzi di pollo, e ho rosolato anch’essi molto bene su tutti i lati. Alla fine ho aggiunto la farina e ho rimescolato per creare un po’ di cremina.
Intanto ho filtrato il vino della marinatura, ne ho scaldato un po’ e l’ho aggiunto al pollo. Ho aspettato che prendesse il bollore, e ho versato nell’intingolo le carote e lo scalogno, ho coperto e lasciato cuocere indisturbato per circa mezz’ora. Ogni tanto controllavo e ho anche rabboccato un po’ di vino.
Intanto ho cucinato i funghi, ovvero li ho saltati in una padella a parte con un cucchiaio d’olio, affinchè dessero fuori tutta l’acqua, che ho fatto evaporare a fiamma vivace.
Ho aggiunto le cipolline e i funghi, ho insaporito con il dado, e ho coperto. Il tutto è stato pronto dopo un’altra mezz’ora abbondante.
Il tocco francese? Crostini di pane caldi e ben tostati.
E’ un piatto molto gustoso, il cui sughetto è reso particolarmente fragrante e saporito dalle spezie della marinatura. E’ leggero (l’alcool del vino evapora completamente, resta solo il sapore), comodissimo perché contiene già il suo contorno, perfetto per questi giorni corti e freddi dell’inverno.
Strategie: Per abbreviare i tempi della marinatura e portarli a sei-otto ore, si può conservare il pollo fuori dal frigo, in ambiente non troppo caldo.
Vino: lo stesso della marinatura
Bordeaux, il Miroir d’Eau e il castello Vallendraud con i suoi vigneti
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