"E’ il quasi che mi disturba, che mi intristisce,che mi ammazza portando tutto quello che poteva essere stato a non è stato.
Basta pensare alle opportunità che sono scappate tra le dita,
alle idee che non usciranno mai dalla cartaper questa maledetta mania di vivere in autunno.Mi chiedo, a volte, cosa ci porta a scegliere una vita piatta;o meglio, non mi chiedo, contesto.
La risposta la so a memoria,Avanza vigliaccheria e manca coraggio perfino per essere felice.La passione brucia, l’amore fa impazzire, il desiderio tradisce.Se la virtù stesse proprio nei mezzi termini, il mare non avrebbe le onde, i giorni sarebbero nuvolosie l’arcobaleno in toni di grigio.
Il niente non illumina, non ispira, non affligge, nè calma,amplia solamente il vuoto che ognuno porta dentro di sè.Non è che la fede muova le montagne,nè che tutte le stelle siano raggiungibili,per le cose che non possono essere cambiateci resta solamente la pazienza,però, preferire la sconfitta anticipata al dubbio della vittoriaè sprecare l’opportunità di meritare.
Per gli errori esiste perdono; per gli insuccessi, opportunità;per gli amori impossibili, tempo.
A niente serve assediare un cuore vuoto o risparmiare l’anima.
Non lasciare che la nostalgia soffochi, che la routine ti abitui,che la paura ti impedisca di tentare.Dubita del destino e credi a te stesso.
Spreca più ore realizzando piuttosto che sognando,facendo piuttosto che pianificando, vivendo piuttosto che aspettandoperchè, già che chi quasi muore è vivo,chi quasi vive è già morto."
- LUÍS FERNANDO VERÍSSIMO -