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Córdoba-Deportivo La Coruña 0-0: gli andalusi continuano a non vincere in campionato, negli ultimi 22 anni solo l’Osasuna si è poi salvato

Creato il 08 novembre 2014 da Pablitosway1983 @TuttoCalcioEste
8th nov, 2014 · commenti
Deportivo

Il Córdoba fallisce l’undicesimo tentativo di ritrovare un trionfo in massima serie dal suo ritorno in Liga dopo 42 anni. Nonostante un calcio di rigore e la superiorità numerica per più di un’ora la squadra di Djukić non riesce a trovare la rete contro un Deportivo La Coruña attento a portare a casa un punto importante, e incapace di vincere in Andalusia da più di cinque anni. Negli ultimi 22 anni solo cinque squadre non sono state in grado di vincere una partita nelle prime undici giornate, ma solamente l’Osasuna 2008/09 è poi riuscito a salvarsi. Ma se consideriamo solamente le neo-promosse è la seconda volta in tutta la storia della Primera: accadde solo al Mallorca nel 1983/84, e a fine stagione tornò in Segunda con sole tre vittorie all’attivo.

Sia Miroslav Djukić che Víctor Fernández continuano a cambiare molti uomini a causa di vari contrattempi di natura infortunistica dei propri calciatori. Il serbo torna al 4-5-1 dopo l’esperimento della doppia punta nell’ultima giornata con López Silva e Fede Cartabia esterni e Ghilas punta centrale, mentre Víctor Fernández può tornare a contare sui terzini Laure e Canella spostando ai propri originali ruoli Juanfran e Luisinho esterni alti, mentre la coppia d’attacco risponde ai nomi di Hélder Postiga e Cavaleiro. Ma la gara perde uno dei suoi protagonisti dopo appena una decina di minuti, José Ánge López, terzino del Córdoba in prestito dal Bologna, è costretto a lasciare il terreno di gioco nonostante fosse rientrato proprio oggi da un fastidioso guaio fisico, al suo posto entra Pinillos. Il match non riserva grandi spunti ma i ritmi sono comunque cadenzati, e già al quarto d’ora c’è un primo episodio che può cambiare le sorti dell’incontro. Mateu Lahoz vede un contatto in area tra Hélder Postiga e lo stesso Pinillos, ammonisce il portoghese e assegna il calcio di rigore ai padroni di casa. Il contatto resta molto dubbio ma ci pensa Fabricio ad annullare tutto parando un pessimo tiro dal dischetto di Cartabia. Alla mezzora Postiga la combina ancora più grossa, subisce fallo da Iñigo López e reagisce con un’ingenua spinta, che viene immediatamente sanzionata col secondo giallo: ora i blanquiverdes hanno un’ora di gioco da disputare in superiorità numerica. L’inerzia della gara cambia con gli uomini di Djukić che riescono a tenere il possesso palla con continuità, ma il Deportivo tiene bene la posizione e la prima frazione di gare si chiude a reti inviolate.

Djukić ricomincia con Borja García al posto di Luso, ed è proprio il neo-entrato a creare uno dei pochi brividi della ripresa. Dopo poco più di cinque minuti il centrocampista blanquiverde riceve palla da Cartabia e tenta il jolly dalla distanza, Fabricio non riesce a trattenere la sfera e come un rapace si scaglia López Silva che la appoggia in porta, ma su segnalazione del guardalinee la rete è annullata per evidente posizione di fuorigioco. Così è il tecnico dei galiziani a giocarsi la sua carta inserendo José Rodríguez, esterno offensivo, sul terzino Canella quindi dirottando Luisinho sulla linea dei difensori per avere un giocatore fresco in fase di transizione offensiva. Il pallino del gioco resta comunque nei piedi del Córdoba che però non trova il varco per scavalcare il muro blanquiazul, la manovra si accende quando la sfera rotola in direzione di Fede Cartabia ma il giovane talento, pur avendo qualche lampo illuminante, manca puntualmente l’ultimo passaggio. La terza mossa dei padroni di casa è Xisco, l’ultimo in grado di segnare una tripletta di testa in Liga nel lontano 2008, mantenendo Ghilas in campo, e tentando il tutto per tutto con la doppia punta, ma una squadra che non riesce a costruire aumentare il numero di uomini in area di rigore sembra più un azzardo da videogioco che un’intuizione funzionale. Non a caso il secondo tempo resta avido di emozioni e per trovare una chiave di lettura risulta più congeniale una fredda cronaca delle sostituzioni. Nemmeno l’ultimo quarto d’ora, fascia oraria in cui gli andalusi hanno segnato i loro ultimi sei gol in campionato, riserva granché. Alla fine la partita rimane bloccata sul pareggio a reti bianche e il Córdoba continua a rimanere a bocca asciutta, eguagliando la peggior striscia di partite casalinghe senza vittoria in Primera División della sua storia, ovvero sei gare, come nella stagione 1968/69, che terminò con l’ultimo posto e la retrocessione.

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