Corea del Nord: Amnesty diffonde immagini sull’orrore nei gulag

Creato il 06 dicembre 2013 da Stivalepensante @StivalePensante

Sono state diffuse oggi da Amnesty International immagini satellitari dei campi prigionieri nella Corea del Nord.

Le immagini mostrano fino a che punto questi complessi detentivi stiano crescendo. In particolare i campi di lavoro noti come Kwanliso 15 e 16 che si stanno espandendo con caseggiati, impianti produttivi e di sicurezza. Il regime di Pyongyang smentisce l’esistenza stessa dei campi di lavoro per i prigionieri politici e comuni, ma, secondo ricerche indipendenti, in questi campi vi sono detenute tra le 100mila e le 200mila persone in condizioni estremamente dure.

Le immagini del campo 15 nel sud del paese e del campo 16 a nord sono state scattate tra il il 2011 e il 2013. Il campo 16 si estende su circa 560 chilometri quadrati e contiene 20mila prigionieri. E’ stato recentemente allargato e dotato di nuovi alloggi: un elemento che, secondo Amnesty, suggerisce come la popolazione carceraria sia aumentata. Le immagini mettono in evidenza “un’attività economica consistente, in particolare legata allo sfruttamento minerario, forestale ed agricolo”, oltre a una zona industriale.

Nel suo rapporto Amnesty riporta anche la testimonianza di un ex ufficiale della sicurezza, indicato come Mr Lee, che non ha mai parlato pubblicamente prima. Lee descrive l’orrore: detenuti “costretti a scavarsi fossa e poi uccisi con un colpo di martello dietro il collo”, detenute costrette a subire stupri e poi scomparse. I prigionieri, bambini compresi, vivono in condizioni orrende e subiscono torture ed esecuzioni.

Le richieste al regime coreano da parte di Amnesty e dell’Onu. Amnesty chiede al governo della Corea del Nord di chiudere i due campi. Una commissione d’inchiesta dell’Onu sulla violazione dei diritti umani in Corea del Nord presenterà il suo rapporto finale al Consiglio dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite nel marzo 2014.

Pyongyang ha rifiutato alla commissione l’accesso sul territorio nordcoreano e ha qualificato come “bugiardi” gli autori delle deposizioni.


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