La Fifa aveva annunciato l'apertura di un'indagine su quanto accaduto ai giocatori e del ct della Corea del Nord dopo la diffusione della notizia che i giocatori, al rientro dai Mondiali dove hanno perso tutte e tre le partite con Brasile, Portogallo e Costa d'Avorio, sarebbero stati sottoposti a sei ore di umiliazione pubblica, costretti a rimanere in piedi su un palco allestito al Palazzo della Cultura popolare ed esposti alle "reprimende" di oltre 400 persone, col ct mandato ai lavori forzati cantiere edile della capitale Pyongyang.
Adesso la notizia che smentisce tutto e conferma che l'allenatore è ancora al suo posto nonstante le dimissioni rassegnate subito dopo il mondiale.