Corella di Federica Soprani

Da Bangorn @MarcoBangoSiena

Premetto che ho iniziato a leggere questo romanzo di Federica Soprani, di cui ho già recensito qualcosa QUI insieme alla sua collaboratrice e amica Vittoria Corella, senza conoscere molto del periodo storico in cui è ambientato il romanzo, e purtroppo su questo aspetto non posso pronunciarmi. L’ho letto comunque, perché imparare leggendo non fa mai male. Sapete?

Trama (Ufficiale)

Roma, 1505. In un cupo sotterraneo di Castel Sant’Angelo, Niccolò Machiavelli visita un prigioniero spagnolo, Michele Corella. Il suo corpo è stato devastato dalla tortura, ma la sua mente ancora vigile e colma di ricordi trascina il letterato in un viaggio nel tempo, sulle tracce di un’avventura tanto grandiosa quanto effimera: l’ascesa e la caduta di Cesare Borgia, all’ombra del quale Corella ha vissuto, custode e araldo di un sogno non suo. Le vicende della famiglia Borgia si snodano lungo tredici anni di guerre, intrighi, matrimoni e delitti, facendo emergere uomini e donne in un susseguirsi di grandezza e miseria che trascende la storia, riportando personaggi celebri al ruolo di comuni mortali. Alla fine, non più protetto dal nome dei Borgia, non più tenuto a preservare la loro ambizione, Corella dovrà fare i conti con la propria vita e le proprie scelte.

Considerazioni

Come detto in apertura, non conoscevo nulla di questo periodo della nostra storia, o meglio, non lo ricordavo in maniera sufficiente per potermi approcciare al romanzo con la preparazione giusta. Ma questo non mi ha impedito di leggerlo e gustarmelo, perché Federica con le parole ci sa fare, nulla da dire.
La storia viene raccontata attraverso scene in cui si descrive interamente ciò che accade, dallo stato d’animo e i pensieri dei presenti, ai dialoghi, incorniciando il tutto con descrizioni mai pesanti dell’ambiente. Questo è già un pregio non da poco e bisogna saperlo fare.
Ma in definitiva, come si potrebbe descrivere questo romanzo? Un affresco storico. Mentre leggete, se come me non avete ben presente qualche elemento del periodo, potrete riviverlo e conoscerlo, perché nulla è trascurato. Ciò avviene perché Federica si è fatto il dovuto tour di ricerche per preparare questo lavoro, e si vede.

Posso consigliarlo a tutti? No, perché magari andrebbe sprecato o sarebbe letto nel modo sbagliato. È un romanzo che io stesso se lo avessi letto una decina di anni fa non lo avrei capito o apprezzato, perché è complesso. La struttura è matura e inadatta a chi di solito è abituato a leggere il libro di intrattenimento puro, scritto alla leggere a buttato sullo scaffale dell’autogrill. Quindi chi legge solo occasionalmente, fermandosi in autostrada per scegliere la lettura da ombrellone, lo eviti, ma per il bene dell’autrice.
Chi invece è un lettore adulto e vuole qualcosa di diverso, ben scritto e che richiede un certo impegno, non esiti a prenderlo e rendere il giusto merito a Federica.


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