I limiti del linguaggio erano già stati messi in risalto dal Werner Heisenberg nella formulazione della meccanica quantistica. Nello specifico, il linguaggio della meccanica classica non era adeguato per la descrizione della realtà fisica a livello atomico e subatomico. Ciò non deve sorprendere, poichè in ultima analisi la meccanica classica si riferisce a una realtà accessibile ai nostri sensi, per cui ne eredita il linguaggio (anche se poi viene "matematizzato").
A livello quantistico la realtà sembra essere assurda e paradossale. Incidentalmente, il premio nobel Niels Bohr diceva che chi non rimane sconcertato dalla nuova fisica, significa che non l'ha capita (vado a memoria).
A mio avviso, un qualcosa di analogo si verifica al livello dei sogni, caratterizzati da eventi contraddittori se non paradossali e, comunque, non descrivibili con il linguaggio ordinario. Ed è proprio questo il senso della mia raccolta di brani dal titolo Proxima. La fenomenologia del Reale nel paradigma del Sogno.
Visto che siamo nel periodo natalizio, posto un brano significativo:
Coriandoli di Natale Strani avversari si alternavano sul campo di gioco, quale scacchiera dell’Esistenza. Il Bianco batteva il Nero nel giorno più breve dell’anno. Voltandomi, vidi mille marinai ubriachi marciare su una traiettoria frattale. Lei si affacciò da un balcone per lanciare dei coriandoli. Non erano colorati ma monocromatici. Esprimevano il bianco e nero dell'Esistenza priva di sfumature di grigio. Al termine della loro traiettoria si depositarono a terra, lungo la strada e i marciapiedi. Il loro numero aumentava progressivamente fino ad invadere lo spazio disponibile. Frammenti casuali di bianco e nero che si sostituivano al Reale, invalidandolo.